
TAEKWONDO (pugni e calci al volo)
Il Taekwondo è un’arte di combattimento di origine coreana, che si distingue dalle altre discipline marziali per la particolare efficacia, dinamismo e spettacolarità delle sue tecniche di gamba (calci circolari ed in volo, calci multipli).
E’ sport olimpico ufficiale da Sidney 2000.
I colpi validi per il punteggio possono essere diretti solo sul tronco o al volto dell'avversario usando il piede; usando il pugno il solo bersaglio valido è il tronco. Il combattimento, della durata di tre riprese di tre minuti ciascuna con 60" di intervallo, è diretto da un arbitro centrale coadiuvato da tre giudici d'angolo. Dai punti validi si sottraggono le eventuali penalizzazioni per tecniche proibite (spingere, colpire il viso col pugno, colpire col ginocchio, atterrare l'avversario ecc.). L'incontro di Taekwondo, oltre che con la vittoria ai punti, può concludersi per abbandono, squalifica, K.O., intervento arbitrale. Le gare si dividono per sesso, ovviamente, e in base a 8 categorie di peso (ma alle Olimpiadi le categorie di peso sono solo 4).
IL PASS PER PECHINO
Gli atleti hanno potuto conseguire il pass olimpico attraverso due tornei di qualificazione: il primo, a carattere mondiale, si è disputato a Manchester nel settembre 2007; il secondo, a carattere continentale, si è disputato in 5 differenti località tra il novembre 2007 e il gennaio 2008. Alle Olimpiadi atterreranno 128 atleti: 24 sono usciti da Manchester (3 per ognuna delle 8 categorie di peso), gli altri 104 dai tornei continentali: 24 atleti da Europa, Asia e Americhe; 16 da Africa e Oceania.
GLI ITALIANI IN GARA
L’Italia porta a Pechino 3 atleti su 4 posti disponibili; infatti ogni paese può portare al massimo 2 uomini più 2 donne, e in particolare un rappresentante al massimo per categoria di peso.
Veronica Calabrese e Mauro Sarmiento hanno centrato il pass per Pechino al torneo mondiale di qualificazione di Manchester. La prima, nella categoria -57kg, ha sconfitto nel match di semifinale la rappresentante del Lesotho Thamae; quindi già qualificata, ha rinunciato alla finale. Il secondo, nella categoria -80kg, ha battuto nella decisiva finale 3°-4° posto il portoricano Juan Sanchez.
Leonardo Basile, categoria +
LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara
Taipei, Iran, Coree e Cina: l’elite mondiale abita qui. Europa e Americhe stanno crescendo, alle individualità di spicco corrispondono sempre più movimenti di qualità. Attenzione a U.S.A, Grecia, Turchia, Francia.
Gare femminili
1) -49kg: la favorita sembra essere la cinese di Taipei Yang Shu Chun, argento ai mondiali e prima nel torneo di qualificazione di Manchester. Dietro di lei la cinese Wu Jingyu, la statunitense Charlotte Craig e la cubana Montejo Poll. Attenzione alla canadese Ivett Gonda.
Ad Atene vinse l’atleta di Taipei Chen Shih Hsin, davanti alla cubana Labrada e alla tailandese Boorapolchai, a conferma delle scuole di maggiore prestigio.
2) -57kg: la coreana Lim Su-Jeong si è imposta a Manchester, davanti alla nostra Calabrese. Entrambe sognano la medaglia. A metter loro i bastoni tra le ruote la statunitense Diana Lopez.
3) -67kg: pare abbastanza delineata la linea delle favorite. La coreana Hwank Kyung Seon e la francese Epangue si sono spartite i primi due gradini del podio agli ultimi mondiali di Pechino e a Manchester. Per la medaglia altre due europee, la croata Saric e la greca Mystakidou.
Ad Atene sul podio proprio greca e coreana, anche se l’oro andò alla cinese Luo Wei.
4) +67kg: nella categoria più pesante la cinese Chen Zhong tenta il tris dopo l’alloro olimpico e quello mondiale; dovrà battagliare con la messicana Espinoza e la venezuelana Carmona. Quindi le europee: la greca Kouvari, la britannica Stevenson e la norvegese Solheim. Non si è qualificata la nostra Castrignano, bronzo mondiale e unica medaglia azzurra a Pechino.
Ad Atene come detto oro e bronzo a Zhong e Carmona, in mezzo a loro la francese Baverel.
Gare maschili
1) -58kg: un altro atleta di Taipei indiziato per l’oro; si tratta di
Ad Atene dietro il cinese di Taipei si piazzarono il messicano Salazar e l’egiziano Bayoumi
2) -68kg: non c’è un padrone in tale categoria. Il cubano Abreu e il coreano Son Tae Jin forse possiedono qualità superiori, ma atleti gli europei Tazegul (Turchia) e Bekkers (Olanda), plurimedagliati nel vecchio continente, possono esprimersi ad alti livelli.
Ad Atene l’oro andò all’iraniano appena nominato, il quale la spuntò su Chih Hsiung di Taipei e Myeong Seob della Corea del Sud.
3) -80kg: lo statunitense Steven Lopez è il dominatore della categoria da anni; a sorpresa a Manchester il canadese Michaud lo ha battuto in finale, quando però entrambi sapevano di essere qualificati. Altro predestinato per la medaglia il turco Tanrikulu, abituato a primeggiare. L’Italia si gioca la carta Sarmento, ultimamente molto cresciuto ma forse ancora acerbo per inseguire la medaglia.
Ad Atene dietro Lopez e Tanrikulu si classificò l’iraniano Karami.
4) +80kg: qui la sfida per le medaglie è aperta a diversi atleti. Il maliano Modibo Keita è in buona forma, ma la batteria degli europei è molto agguerrita: dal francese Borot al greco Nikolaidis, dallo spagnolo Garcia Aguado all’italiano Basile (che al torneo di qualificazione europeo ha sconfitto proprio l’esperto greco).
Ad Atene il greco perse in finale da Dae-Sung, coreano, mentre il francese Gentil fu bronzo.
PROGRAMMA GARE
Gare tra il 20 e il 23 agosto. Le finali per le medaglie dalle 13 in poi.
Il 20, -49kg donne e –58kg uomini.
Il 21, -57kg donne e –68kg uomini.
Il 22, -67kg donne e –80kg uomini.
Il 23, infine, +67kg donne e +80kg uominidi Daniele Todisco