lunedì 7 luglio 2008

Uno sport al giorno: Pentathlon Moderno

PENTATHLON MODERNO

Dopo diversi stravolgimenti, la disciplina ha trovato la propria dimensione olimpica ad Atlanta ’96. Cinque prove nello stesso giorno e 36 atleti per adattare un format poco televisivo alle necessità dei media.

La prima prova è il tiro: pistola ad aria compressa con bersaglio a 10 metri di distanza. 20 colpi per 20 bersagli. 172 punti sulla sagoma corrispondono a 1000 punti pentathlon. Ogni punto sagoma in più o in meno equivale a 12 punti pentathlon in più o in meno.

La seconda prova è la scherma: torneo all’italiana ad una sola stoccata (quindi tutti incontrano tutti). Ogni incontro ha il tempo limite di un minuto; se non ci sono stoccate entro il minuto, viene assegnata la sconfitta comune. Il 70% delle vittorie corrisponde a 1000 punti pentathlon. Ogni stoccata in più o in meno rispetto equivale a 24 punti (valore calcolato sul totale dei partecipanti).

La terza prova è il nuoto: si corre sui 200 metri stile libero. Un tempo di 2’30” per gli uomini e di 2’40” per le donne equivale a 1000 punti pentathlon. Ogni 33 centesimi di secondo in più o in meno equivalgono a 4 punti in più o in meno.

La quarta prova è l’equitazione, specialità salto ostacoli: percorso a 12 ostacoli, comprendenti una doppia e una gabbia. I cavalli vengono assegnati agli atleti per sorteggio (20 minuti di riscaldamento), mentre il tempo limite viene stabilito in funzione della lunghezza del percorso. Il percorso netto equivale a 1200 punti pentathlon. Ogni abbattimento costa 28 punti di penalità, il rifiuto da parte del cavallo 40, ogni secondo oltre il limite costa 4 punti di penalità.

La quinta e ultima prova è la corsa: 3000 metri da percorrere su terreno “campestre”. La partenza è ad handicap, nel senso che il leader della classifica parte per primo, mentre tutti gli altri partono successivamente a seconda del ritardo di punti accumulato nelle prove precedenti (un secondo ogni 4 punti di ritardo). Così la gara di corsa rispecchia secondo per secondo la classifica totale. Chi taglia per primo il traguardo è dunque il vincitore. In ogni caso un tempo di 10’ per gli uomini e di 11’20” per le donne corrispondono a 1000 punti pentathlon.

IL PASS PER PECHINO

Il pass per i giochi olimpici è stato assegnato in occasione di competizioni mondiali e continentali nel corso del biennio 2007-2008. Per completare le assegnazioni è stato poi considerato il ranking mondiale della disciplina, fino ad arrivare a 36 atleti e 36 atlete. Da sottolineare che qualora i posti utili messi a disposizione ai Mondiali fossero stati occupati da atleti già qualificati, avrebbero usufruito del visto per Pechino non gli atleti piazzati dietro ai primi, ma quelli meglio classificati nel ranking mondiale della disciplina (al termine di tutte le gare di qualificazione).

Ogni paese può portare al massimo 2 atleti per sesso.

GLI ITALIANI IN GARA

Il contingente italiano è al completo.

Tra gli uomini, prenderanno parte alle 5 specialità Nicola Benedetti e Andrea Valentini. Il primo si è qualificato grazie alla posizione nel ranking mondiale (molti buoni piazzamenti tra cui spicca il terzo posto nella gara di Millfield, primo podio azzurro dopo cinque anni di digiuno). Il secondo ha usufruito dei posti vacanti liberati da nazioni e atleti che avevano già ottenuto il pass.

Sia Claudia Corsini che Sara Bertoli hanno ottenuto il pass agli europei di Riga del 2007 (la Bertoli nell’occasione ha colto anche il bronzo).

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

L’eccellenza risiede assolutamente in Europa, in particolare nei paesi dell’Est. Russia, Ungheria, Rep. Ceca, Lituania e Lettonia possiedono lunga tradizione, mentre cominciano ad affermarsi anche Gran Bretagna e Germania. Solo gli Stati Uniti sembrano poter competere per le medaglie al di fuori del vecchio continente.

Gara maschile

Non c’è un solo favorito, ma una batteria di atleti che possono competere per le medaglie. La brevità della gara apre a qualsiasi evenienza, uno 0 per infortunio non può essere recuperato.

Forse il campione mondiale Ilia Frolov e il campione olimpico Andrey Moiseev, entrambi russi, sono gli atleti da battere: il primo eccellente nella corsa, il secondo nel nuoto.

Poi gli ungheresi Viktor Horvath e Gabor Balogh, il ceco David Svoboda, il polacco Marcin Horbacz e il bielorusso Yabor Lapo.

Improbabile che oro, argento e bronzo finiscano attorno a colli diversi.

Tra i due italiani, Benedetti sembra attualmente il più vicino ai livelli dei primi. Le grandi qualità nella corsa gli consentono ottimi recuperi, ha nel nuoto e in parte nella scherma i punti deboli.
Valentini negli ultimi mesi ha riacquistato una condizione fisica accettabile dopo un periodo di difficoltà. Al contrario del compagno, è ottimo con la spada, meno con pistola e in vasca.
Ad Atene
vinse Moiseev davanti al lituano Zadneprovskis e il ceco Capalini.

Gara femminile

Rileggendo i risultati delle ultime competizioni mondiali, la francese Amelie Caze e l’egiziana Aya Medany paiono le maggiori indiziate per l’oro. La transalpina ha vinto le due ultime edizioni dei mondiali, l’africana si è piazzata alle sue spalle nel 2008 e ha vinto la prova finale di Coppa del Mondo nel 2007. Entrambe puntano su scherma e nuoto, seconda e terza prova, per scavare il solco rispetto a tutte le altre.

Le britanniche Katie Livingston e Heather Fell, la russa Evdokia Gretchichnikova, la tedesca Lena Schoneborn e la lettone Jelena Rublevska (argento ad Atene 2004) possono competere per l’oro.

Le nostre inseguono un piazzamento importante. Il bronzo europeo 2007 ha convinto la Bertoli (28enne ormai matura sportivamente parlando), specializzata in equitazione e corsa, che le più forti sono ad un passo. Claudia Corsini (soprannominata nell’ambiente SuperTopona) è la veterana della squadra azzurra: quarta alle Olimpiadi di Atene e campionessa del mondo nel 2005 a Varsavia; ancora oggi è competitiva e l’esperienza potrebbe darle una mano nell’amministrazione della fatica. Punto forte il tiro, relativo punto debole l’equitazione.
Ad Atene l’oro fu dell’ungherese Voros, che s’impose sulla Rublevska e sulla britannica Harland.

PROGRAMMA GARE

Gli uomini gareggiano il 21 agosto. Si parte alle 2.30 di notte con la scherma, si finisce intorno alle 14.00 con l’arrivo della gara di corsa. Stessi orari per la gara femminile, in programma il giorno successivo 22 agosto.

di Daniele Todisco

domenica 6 luglio 2008

Uno sport al giorno: Badminton

BADMINTON

Il Badminton è uno sport di origine britannica che trae ispirazione da quella che fu la pallacorda e dal più noto tennis; sport con ingranaggi similari da cui differisce per un solo dettaglio per nulla trascurabile: l’avere a che fare con un volano prevedibile nei suoi movimenti quanto una palla “Robapazza”.

Ufficialmente ai giochi da Barcellona ’92, prevede l’assegnazione di 5 titoli olimpici; singolare e doppio maschile e femminile, doppio misto. Novità rilevante introdotta a partire dai prossimi giochi sarà quella del sistema rally-point che prevede l’abolizione del cambio palla come già sperimentato nel volley. Le gare saranno al meglio dei 3 set fino a 21 punti con eventuali “vantaggi”.

IL PASS PER PECHINO

A decretare gli olimpionici è stato il ranking della federazione internazionale in voga al primo maggio 2008: 38 gli atleti cerniti per le gare individuali, 32 per quelle in doppio con un massimo di 3 atleti/coppie per competizione. In realtà il sistema di qualificazione si è rivelato alquanto casalingo dal momento che il massimo degli atleti per gara poteva essere qualificato solo da quelle nazioni che ne avessero almeno 3 tra i primi 4 del ranking evento verificatosi in 3 specialità su 5 a beneficio esclusivo della nazione ospitante i giochi.

GLI ITALIANI IN GARA

L’Italia porta a Pechino una sola atleta, si tratta della romana Agnese Allegrini prima storica qualificata ai giochi del -non irresistibile- badminton italiano. Milanese d’adozione, amante del disegno e della lettura, l’Allegrini, numero 45 del ranking mondiale, andrà a Pechino anzitutto per esserci: le velleità di medaglia, per lei che vanta successi solo in tornei disputatisi in Uganda e Mauritius , sono pressoché nulle.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara

A giocarsi le medaglie saranno le tigri d’oriente: Cina e Indonesia in primis. Le speranze europee parlano il Danese o un Francese stentato.

Gare femminili

1) Singolare: favorite d’obbligo sembrano essere le cinesi che monopolizzano il ranking mondiale, nelle prime 5 la sola danese Rasmussen impedisce l’en-plein. Negli ultimi mondiali di Kuala Lumpur, in cui era assente la numero uno Xie, fu poker (oro, argento e due bronzi) e l’impressione è che a Pechino si assisterà inevitabilmente ad una replica. Oltre alla Xie ci saranno Lu e Zhu. Qui anche le carte europee più interessanti: la danese Rasmussen e la naturalizzata francese Pi.

Ad Atene vinse la cinese Zhang, quinta del ranking mondiale, ma quarta tra le cinesi, la campionessa in carica non potrà dunque difendere il suo titolo conquistato davanti all’olandese Audina ed alla connazionale Zhu.

2) Doppio: per la serie “deja vu”, anche qui troviamo un tris di cinesi in cima al mondo, ma in Indonesia la coppia giapponese Ogura-Shiota ha impedito il filotto mondiale: in ordine di ranking Yang-Zhang, Du-Yu, Zhang-Wei.

Ad Atene fu finale tutta cinese. Si imposero le fortissime Yang-Zang su Gao-Huang. A completare il podio le sorelle coreane Kyang.

Gare maschili

1) Singolare: la musica non cambia, ancora 3 cinesi su 4 in vetta al ranking e 3 su 4 a salire sul podio mondiale. Ad inserirsi nella lotta intestina all’insegna del dragone (Li, Bao, Chen in ordine di ranking) saranno il Malese Lee -terzo al mondo- e l’indonesiano Dwi Kuncoro argento nei mondiali casalinghi.

Ad Atene la Cina rimase clamorosamente fuori dal podio che vedeva, nell’ordine, l’indonesiano Hidayat, il coreano Shon e ancora Dwi Kuncoro.

2) Doppio: il doppio maschile ci consente, con piacere, di non parlare di un dominio cinese. Campioni del mondo e primi nel ranking sono infatti gli indonesiani Kido-Setiawa, favoriti anche in ottica olimpica. Particolare attenzione alle coppie coreane, su tutte quella costituita da Yung e Lee vice-campioni mondiali ed olimpici in carica. La Cina sarà rappresentata da Fu-Cai e Guo-Xie, deludenti agli ultimi mondiali.

Ad Atene fu doppietta coreana con Tae-Dong che sconfissero in finale i già citati Yung-Lee. Terzi gli indonesiani Hian-Limpele.

Gare miste

1) Doppio: il podio dell’ultimo mondiale è stato riempito dalle quattro coppie che guidano il ranking mondiale, due a testa per Cina e Indonesia. L’impressione è quella di un probabile scontro tra Widianto-Natsir e Zheng-Gao a rappresentare entrambe le scuole. Possibili gli inserimenti britannici, da sempre ai vertici in questa specialità.

Ad Atene si imposero Zheng-Gao che proveranno a difendere il titolo, alle loro spalle i britannici Robertson-Emms e i danesi Eriksen-Schjioldager ormai lontani dai vertici mondiali.


di Marco Cinelli