sabato 23 agosto 2008

Il pagellone azzurro (15)

Ci si avvia al commiato, ma se le gare sono ormai agli sgoccioli, non si può dire altrettanto per le soddisfazioni che ci vengono regalate dai portacolori azzurri. Fantastica è Josefa Idem che arriva all'argento, stesso metallo anche per Clemente Russo che forse poteva anche ambire a qualcosa in più.

Josefa Idem - 10 ancora una medaglia, ancora un argento come ad Atene, un argento che fa arrabbiare se si pensa ai soli quattro millesimi che la separano dallo storico trionfo ma, come le ricorda la collega polacca, "Josefa cosa avresti detto 12 mesi fa di un possibile argento?!?". Ed anche noi avremmo certamente firmato anche solo per una medaglia fino ad una settimana fa. Certo, fino ai 750 metri sognare era lecito e ci eravamo davvero illusi che l'oro potesse arrivare, ma fa nulla. Grazie Josefa, Londra non è poi così lontana...
Peggio va a Facchin e Scaduto, che la loro favola l'avevano vissuta ieri: nei 500 metri, distanza a loro più congeniale stando ai risultati di quello che è stato prima di questa olimpiade, la coppia siculo-veneta non è andata oltre il nono- e ultimo- posto, comunque da incorniciare la loro olimpiade.

Clemente Russo - 8,5 della finale persa non vogliamo parlarne, ci limitiamo ad elogiare il pugile campano per la sua grande olimpiade in cui ha dimostrato di essere pugile di spessore mondiale e di carattere. A nostro parere una delle note più liete dell'intera spedizione azzurra.

Marco Aurelio Fontana - 7 nei nostri pronostici della vigilia gli avevamo dato speranze praticamente nulle di finire sul podio ma, per oltre un'ora, siamo piacevolmente smentiti dal biker azzurro che si piazza a ruota dei più titolari svizzeri e li tallona fin quando questi ultimi non decidono che sia giunto il momento di fare sul serio. Il quinto posto finale è comunque un risultato di tutto rispetto ancor più se si pensa alla giovane età e alla scarsa esperienza dell'azzurro nelle gare di cross. Decisamente peggio fa invece Jader Zoli (5) che finisce 30° e doppiato dai primi, non ci si aspettava comunque molto di più.

Leonardo Basile - 6 voto in stand-by in attesa di vederlo impegnato nel match di ripescaggio annunciato dal Michael Phelps della Radio Audizione Italiana, Davide Novelli, ligio come sempre a proferir favella senza pensarci troppo su... ad ogni modo, l'ultimo rappresentante della quantomai competitiva spedizione azzurra di Taekwondo, esce di scena immediatamente abbattuto dai colpi dello spregiudicato cubano Matos, avversario che mai più potrà incontrare nella sua carriera perchè mai più calcherà i tatami mondiali. Il caraibico, dal nome quantomai emblematico, dopo aver esibito scarso senso tattico nella semifinale persa con il coreano Cha (poi campione olimpico), ha esibito anche una discutibile intelligenza nel match per il bronzo. In svantaggio di un punto, volendo superare il suo avversario, sferrà un tremendo calcio al bersaglio alto andando a segno, peccato che sbagli obiettivo e centri in pieno il volto dell'arbitro. Non accorgendosene, probabilmente, e non vedendosi riconosciuti i due punti per lo spettacolare colpo, il cubano se la prende giustamente con i giudici con tutto il tatto del caso, rimediando non solo l'esclusione dalla competizione olimpica, ma anche la squalifica a vita dal mondo del taekwondo: fuorioso!!!

Antonietta di Martino - 5,5 in una pedana magica, in una gara stellare, lei fa solo da comparsa fino al metro e novantasei, misura che fallisce miseramente. L'azzurra sembra vuota e non al meglio anche dal punto di vista tecnico. Se non altro non ci saranno rimpianti di sorta visto che per la medaglia le misure da realizzare erano veramente enormi se confrontate al metro e sessantanove di altezza della ragazza campana.

di Marco Cinelli

venerdì 22 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (14)

Terz'ultima giornata olimpica straordinaria per i colori italiani. 4 medaglie da ricordare a lungo.


Alex Schwazer: è il più forte da diverso tempo sulla massima distanza, solo oggi ha evidenziato la portata di un dominio destinato a durare a lungo. Fa ciò che vuole, addirittura dice nel dopogara che il suo scatto ai 10 km non era tale, bensì un leggero cambio di passo che testasse l'altrui resistenza. Record olimpico, lacrime, un oro limpido e pulito direttamente dall'Alto Adige. Voto 10.

Andrea Facchin-Antonio Massimiliano Scaduto: ci si attendeva la medaglia dal K4 di Rossi e soci (voto 6), invece vince la tradizione del K2 1000, che era un tempo dello stesso portabandiera. I due azzurri si rendono protagonisti di un crescendo incredibile, fino allo sprint degli ultimi 50 metri per un bronzo da fotofinish. Loro ci credevano, e urlano tutta la loro gioia ribaltandosi in acqua (e questa volta non c'è nessuna barca croata che spezzi l'idillio del bagno). Voto 8.5.

Mauro Sarmiento: deve vendicare la fidanzata Calabrese, medaglia di legno al golden kick. E, a dispetto di un tabellone che gli propone Steven Lopez, per gli amici "2 volte campione olimpico e 4 volte campione del mondo", e l'inglese di dubbie origini geografiche Aaron Cook, il campano riesce nell'impresa di raggiungere la finale. Lì assesta due calcioni sul volto di Saei, iraniano della terza età, che però ha ancora i riflessi prontissimi e una giuria decisamente devota. Voto 8+. Ma è in cabina di telecronaca il vero spettacolo. Davide Novelli è uno show-man sensazionale: dapprima definisce moldavo l'atleta delle isole Marshall non si sa in base a cosa, poco dopo è il britannico Cook a provenire dalle isole Marshall. Di colpo urla "è medaglia d'argento, è medaglia d'argento" quando Sarmiento passa in finale. Ma mentre il commentatore tecnico pronuncia "azerbo", lui è più furbo e preferisce "l'azerbaij...l'atleta dell'azerbaijan".

Pugilato: si riteneva alla vigilia dei Giochi che nei massimi e supermassimi gli azzurri dovessero ambire senza se e senza ma alla finale. Ebbene, Clemente Russo (voto 8) sfugge alla vista e ai pugni dell'americano Wilder, Roberto Cammarelle (voto 8) abbatte a badilate l'inglese Price. Gli ori si avvicinano a grandi passi, anche se Chakhiev e la "malavita" cinese si opporranno strenuamente. Intanto mettiamo in cascina il bronzo di Vincenzo Picardi (voto 8.5). Voto complessivo 8.

Volley maschile: perde i pezzi come un soffitto del Trecento. Corsano prima della partita, Mastrangelo nelle fasi centrali del match. Finisce con Meoni, Zlatanov, Birarelli, Martino e il rientrante Fei. Nonostante ciò, lotta con i brasiliani spesso fallosi e non va lontano dal colpo grossissimo. Nel quarto diverse occasioni d'aggancio, ma errori evitabili perpetuano il divario. Il bronzo è da strappare ai russi, difficile ma non impossibile per ragazzi mai privi di carattere. Voto 7.

Pentatlete: le prove multiple poco arridono agli azzurri, ben lontani dagli standard europei. La Corsini chiude in posizione appena sufficiente, ma mai entra pienamente in gioco. Settore da rivedere o forse rifondare. Voto 5.

Francesco Dell'Uomo: quel sesto tuffo da 30.60 punti è un peccato capitale, che lo fa sprofondare oltre le prime 18 posizioni, fin lì occupate con piglio tranquillo e salti di routine. Lo si attendeva in finale tra monumenti più o meno giovani, invece è eliminazione cocente. Voto 4.5.

di Daniele Todisco

Aleeeeeeeeeeeeex Schwazer!!!

giovedì 21 agosto 2008

Il pagellone azzurro (13)

Giornata con un bronzo e diversi buoni risultati per la squadra azzurra. Ci si attendeva Cleri ed è arrivata la Rigaudo. Bene anche la Calabrese nel teakwondo. Unica nota negativa le staffette veloci, squalificate entrambe.

Rigaudo - 9 non si lascia prendere dal panico quando la russa prima e la Turava poi sembrano scappare via. Lei è sorniona, fa la sua gara riprende quelle che bastano per salire sul gradino più basso del podio. Unico rammarico non aver agguantato la norvegese Platzer, argento all'arrivo appena cinque secondi avanti l'azzurra: con l'aria pesante che si respira in seno alla squadra russa (vedi alla voce doping) chissà che quella medaglia non possa in futuro diventare di un metallo più pregiato... Ma, restando in tema atletica, non possiamo nascondere la grande delusione per il comportamento delle staffette 4x100 (voto 4), fuori entrambe con squalifica: cambi orripilanti e prestazione in pista ancor peggiore invitano ad una profonda riflessione (e sono gli stessi atleti a chiederla) sulla preparazione tecnica di tali gare.

Calabrese - 7 fa quello che le viene chiesto fino alla semifinale, poi il muro da valicare diviene troppo alto e la sua rincorsa, inesorabilmente, si ferma. Peccato che anche la fortuna non l'aiuti opponendola, nella finale per il bronzo, alla statunitense Lopez e non all'atleta di Taipei Wen Su Li ormai fuori uso. Il taekwondo ci offre anche l'ennesima possibilità di tirare gli orecchi a mamma rai (voto ormai prossimo allo zero spaccato) che dapprima oscura gli ottavi della nostra portacolori, ottavi che non verrano neanche trasmessi tra una sintesi di beach volley ed una replica di tennis-tavolo, poi si eclissa proprio nel momento della finale per il bronzo: oscurantisti! Ma chi non smette di sorprendere è il mai scontato Davide Novelli (10 e lode di stima) che dapprima sparge notizie infondate sul curriculum dell'atleta coreana che per tutte le emittenti televisive e radiofoniche diviene la campionessa olimpica in carica e poi fa notare come per la calabrese "sfugga la possibilità di conquistare la medaglia d'argento" dando per scontata la sconfitta nell'irraggiunta finale per l'oro: encomiabile.

Zerial - 7- non raggiunge la finale perchè capita in una semifinale zeppa di fuoriclasse, ma l'impressione è quella di un talento grande grande che tra quattro anni tornerà ai giochi per vincere: stella nascente. Malino invece le ragazze del k2: Cicali e Sgroi chiudono una gara iniziata al rallentatore solo al quinto lontane dalla finale, insufficenti.

Cleri - 6,5 fa gara di testa per la quasi totalità dei 10 km della maratona del nuoto, ma nei metri finali non riesce a tenere le gambe dei vari Lurz e Davies. Chiude quarto ed entrerà nella storia come la prima medaglia di legno del nuoto di fondo azzurro, consolazione assai magra per un'atleta alla prima, e presumibilmente unica, apparizione olimpica.

Cagnotto - 6= la piattaforma non è più la sua gara e si vede in almeno due dei cinque tuffi offerti ai giudici, la delusione diventa enorme quando ci si rende conto che Tania resterà fuori dalla finale per appena 6 decimi di punto. Fuori anche Valentina Marocchi (6), anche lei da rivedere in almeno due tuffi.

Valentini&Benedetti - 5,5 la gara del pentathlon è gara strana in cui si mescolano discipline assai poco assortite, se poi l'organizzazione ci mette del suo il tutto diventa decisamente imprevedibile. Tra la farsa ed il rischio di incidenti gravi si snocciola la prova d'equitazione con cavalli dai nomi quantomai emblematici (onomatopeici per dirla alla Fioravanti) quali GeGe o BuBu pronti a distribuir scherzetti che neanche un bambino nella notte di Halloween. E così tra un rifiuto ed un disarcionamento, van fuori molti dei favoriti, su tutti il ceco Svoboda e per molti si presenta l'occasione di una vita. Nessuno a dire il vero la sfrutta, e a salire sul podio non sono certo carneadi. Men che meno colgono l'occasione i nostri alfieri disastrosi nella scherma e nel nuoto. Alla fine Benedetti chiude 14° e Valentini 17°, risultati in linea con le aspettative

di Marco Cinelli.

mercoledì 20 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (12)

Una giornata finalmente di buone prestazioni e pochi buchi, che ci porta 2 medaglie, una già concreta ed una virtuale.

Vincenzo Picardi: dopo il bronzo mondiale per il pugile di Casoria anche la medaglia olimpica. Damiani lo definisce un operaio, effettivamente i suoi pugni esprimono sacrificio e dedizione. Ottimo a tenere a bada il tunisino Sherif, sempre in pressione. Con Jongjohor sarà pressoché impossibile, ma non importa. Voto 8.5.

Alessandra Sensini: eccola l'unica medaglia azzurra odierna, giunta al termine di una medal race condotta magistralmente. Nonostante il vento calante e l'arrendevolezza delle surfiste piazzate tra Alessandra e Yin Jian, la velista toscana coglie un primo posto che assicura l'argento che ancora mancava alla sua fantastica collezione. Voto 8.

Volley maschile: la squadra che più ha faticato per conquistare l'Olimpiade e che meno era accreditata di un percorso fino alla zona medaglie, di fatto è la sola che è arrivata a giocarsi il podio. Senza Fei, con un Corsano stoico, un Cisolla concreto e un Bovolenta ringiovanito il team di Anastasi ha lottato per 5 set, superando la delusione delle palle match mancate nel quarto. Ora quel Brasile da cui ultimamente abbiamo sempre preso batoste. Intanto, voto 7.5.

Giuseppe Gibilisco: dopo tutto ciò che ha attraversato, il 5.65 che vale la finale è un salto liberatorio. Esclusi eccellenti, la finale sarà più del solito simile al lotto e un atleta come il siciliano, pur sempre campione, può estrarre numeri fortunati. Lo spirito c'è. Voto 7+.

Manuel De Vecchi: passa alla semifinale della bmx con autorità, a cui aggiunge la pazzia del biker spericolato. Ha le armi e la pedalata per competere con i migliori. Voto 7

Cagnotto-Marocchi: anche dalla piattaforma portiamo 2 atlete alla semifinale a 18. Tania con condotta di gara crescente, Valentina in linea continua senza picchi. Avversarie per gran parte giovani, se ci scappa qualche errore potrebbe essere finale per entrambe. Voto 6.5 alla coppia.

Martina Grimaldi: nella maratona 10 km di nuoto è sempre nel gruppo di testa, nella sua pancia certo, ma mai doma. Conclude con un ottimo decimo posto, non distante dalla Ilchenko e dalle britanniche. Calotta argentea che Fioravanti e Sacchi non vedono per tutta gara causa riprese assurde della regia internazionale. Voto 6.5.

Mihai Bobocica: secondo turno del singolare di ping pong per il nativo romeno e possibilità di andare a scontrare l'istituzione Ma Lin. Mihai dà l'impressione di poter disporre dell'avversario, dapprima salendo 2 set a 1, quindi vincendo con agilità la sesta partita. Poi dal 5-1 nel settimo e decisivo set ecco la paura, il braccino, e una serie di risposte lunghe. Il campo si fa minuscolo, e la grande platea sfuma desolatamente. Voto 6-.

martedì 19 agosto 2008

Il pagellone azzurro (11)

Olimpiade sempre più grigia per i colori azzurri: fuori l'italvolley femminile e solo quarto Cassina... ci si avvicina ad ampie falcate verso la peggior olimpiade azzurra dai tempi di Barcellona '92 dove raccogliemmo soltanto 19 medaglie, 6 d'oro.

Josefa Idem - 9
quarantaquattro anni e non sentirli. Si diverte ancora a pagaiare, e a pagaiare forte: una lezione alla cinese Zhong, tra le favorite per il podio, ed un messaggio lanciato ad alta voce all'ungherese Kovacs che dovrà vedersela con l'eterna azzurra se vorrà realizzare l'impresa di vincere tutte e tre del gare del kayak femminile. Infinita. Ma nel complesso è strepitosa la giornata dell'intera compagine della canoa azzurra: in finale diretta Facchin-Scaduto nel k2 500 maschile; in semifinale Sgroi e Cicali nella medesima gara al femminile. In semifinale con un grande terzo posto in batteria anche il giovanissimo (classe '87) Matteo Zerial. Voto complessivo 8.

Diego Romero - 8,5 una delle medaglie più impronosticabili della spedizione azzurra. Un bronzo arrivato grazie alla grande regolarità in una delle categorie più difficili e popolate del mondo velico con una medal race strepitosa, ed anche l'argento dello sloveno non era poi così distante. Intanto altrove, nella rs:x, piccola cessione di Alessandra Sensini (6) che ora è di nuovo seconda, non impossibile la rincorsa alla cinese, ma sarà necessario quel vento forte che esalta la nostra portacolori.

Ciccone-Masotti - 6 il voto, forse persino eccessivo per un 14° posto, è un voto d'incoraggiamento a chi, almeno, ci ha provato. Un 14° posto diverso da altri 14esimi posti (ogni riferimento a Vera Carrara è marcatamente esplicito) ottenuti senza provare ad inventarsi qualcosa che vada al di sopra delle proprie possibilità.

Nicola Marconi - 6 conduce una gara perfetta fino al giro di boa, poi un errore lo tira fuori dalla rincorsa al proprio record personale di punti e dalla finale parsa tanto vicina ad inizio gara.

Igor Cassina - 6- fallisce l'appuntamento con uno storico bis. Cede il titolo e lo fa con signorilità. Peccato perchè anche la sua resta una gara incompiuta: perfetta nella fase dei salti, decisamente imprecisa nei passaggi successivi e nell'uscita. L'oro del cinese pareva imprendibile per via dell'eccessivo gap tra le difficoltà dei due esercizi proposti, ma la medaglia era davvero alla portata visti i tanti errori altrui. Ed ora spazio al superCassina per riprendersi lo scettro perso.

Fontana- D'Aquino - 5 difficile giudicare chi non si è visto per nulla come i due triathleti azzurri rimasti nelle retrovie fin dalle prime battute del nuoto e lì rimasti per tutto il resto della gara. Anonimi, come anonima è stata l'intera spedizione azzurra del triathlon. Certo l'assenza della Cortassa ha pesato, era lei la vera punta di diamante della squadra, ma ci aspettavamo qualche piazzamento migliore, non lo nascondiamo.

Italvolley femminile - 4 semplicemente senza parole.

di Marco Cinelli

lunedì 18 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (10)

Prima giornata senza medaglie, per incapacità e per "sfortuna":

Andrea Coppolino: esercizio agli anelli pressoché impeccabile, con uscita stoppata che non gli è consueta. Meriterebbe palesemente la medaglia d'argento, ma la giuria (voto 3, severa solo con gli azzurri e generosissima con Wei Yang) glielo nega in modo incomprensibile. Ancor più di Morandi (voto 7+), ha di che recriminare. Voto 8.

Roberto Cammarelle: un pò appesantito sulle gambe e lento nel portare i colpi, il supermassimo controlla la furia disordinata del colombiano Oscar Rivas. Guardia bassa, forse troppo, che lo conduce alle medaglie. Ora con l'inglese Price e probabilmente con il cinese Zhang in finale c'è bisogno di un atteggiamento più sicuro e concreto. Voto 7.5

Claudio Licciardello: splendido 45.25 in batteria dei 400 e sedicesimo tempo assoluto che significa semifinale. Fa il personale nel momento più opportuno, a differenza di altri compagni di squadra. Insieme a lui, ottima Clarissa Claretti (voto 7.5), martellista che si qualifica in finale con la misura di 71.82. Per l'atletica italiana che se non splende, almeno fa del proprio meglio. Voto 7+

Alessandra Sensini: fa della continuità la sua arma prediletta. La cinese Yin Jian finisce nona in entrambe le regate quotidiane, e lei, seconda e quinta, le soffia il primo posto. Difficile che la campionessa olimpica molli la presa. Diego Romero (voto 6.5) resta in zona podio, il suo destino si deciderà nella medal race. Voto 7.

Antonio Rossi: insieme a Piemonte, Benedini e Ricchetti qualifica il K4 1000 metri direttamente alla finale con un buon secondo posto, quarto tempo totale. Per il portabandiera è un esordio positivo, come per il K2 di Facchin e Scaduto che sulla stessa distanza centra l'accesso al turno di epilogo. Voto 6.5

Nicola Marconi: acciuffa l'ultimo posto per le semifinali del trampolino da 3 metri, appena davanti al cubano Betancourt, che all'ultimo tuffo lo spaventa. Se il fratello Tommaso (voto 5) buca due tuffi, il più titolato dei fratelli mantiene un livello sufficiente, in ogni caso ben lontano dai migliori. La finale a 12 sarebbe quasi miracolosa. Voto 6+

Charlotte Bonin: priva della vicecampionessa europea Nadia Cortassa, la squadra di triathlon si affida alla valdostana e alla riserva Daniela Chmet (voto 5-, ritiro nella frazione di ciclismo). Charlotte tiene nella prima parte di nuoto, poi in bicicletta e di corsa si stacca enormemente. 21anni e tanta esperienza da maturare. Voto 5.5.

Vera Carrara: è tra le favorite della corsa a punti e dunque attesa ad un buon risultato. La si aspetta scattare, partecipare agli sprint, cercare il guadagno del giro; invece si osserva una gara del tutto anonima, con solo accenni di vitalità. Chiude 14esima con un punto appena e in coda al gruppo. A fine gara annuncia il ritiro, chissà quanto ponderato e non figlio della controprestazione odierna. Voto 4.

Rai: riecco al tg olimpico la Rolandi e le sue pronunce. Le scrivono sul "copione" solo il nome del pallavolista bulgaro Kostantinov, lei esegue senza sbavature. C'è tempo per nuovi gioielli (ma basta telecronache deliranti di Roata). Voto 7.

di Daniele Todisco

domenica 17 agosto 2008

Il pagellone azzurro (9)

Altra giornata senza allori in cui, a fronte di un argento ed un bronzo, arrivano la grande delusione del setterosa (fuori ai rigori) ed il grande rammarico per il podio sfiorato dai fratelli Sibello.

Quattro di coppia - 8,5 il loro argento dietro l'imbattibile Polonia non va oltre il pronosticato ed il pronosticabile ma, in un periodo in per i colori azzurri tutte le certezze sembrano crollare miseramente sui campi di gara, quella realizzata da Agamennoni, Venier, Galtarossa e Raineri è un'autentica impresa. Nel complesso si chiude una olimpiade insufficente per il canottaggio azzurro.

Clemente Russo - 8+ all'angolo il suo coach lo invita ad "essere come un cobra" e lui obbedisce sbarazzandosi agevolmente dell'ucraino Usyk (7-4). L'approdo alle semifinali gli vale, come minimo, il bronzo. Sulla sua strada ora c'è il non irresistibile statunitense Wilder, ultimo ostacolo verso una finale che non sembra così lontana.

Obrist - 8 un italiano in finale nei 1500 fa già scalpore, ancor più se si aggiunge che l'azzurro in questione, Christian Obrist, non ha avuto bisogno di ripescaggi per farlo anzi, si è persino permesso di beffare, ed eliminare, ad atleti assai più quotati di lui. Primi sussulti di una atletica azzurra sin qui abulica che, nella giornata odierna, ha visto ben figuarare Elena Romagnolo nei 3000 siepi (11°), Libania Grenot, decima con record italiano nei 400 ed i saltatori, ancora impegnati nella qualificazione dell'alto. Dignitosa anche l'eliminaione di Micol Cattaneo nei 100 hd. In mattinata bene Anna Incerti 14° nella gara di Maratona. Il diesel Italia sembra essersi attivato.

Montano & co - 7,5 bronzo double face: il rimpianto di un oro mancato per uno sciagurato assalto di Occhiuzzi in una semifinale con la Francia sin lì perfetta, ma anche la convinzione di aver avuto la meglio su una grande Russia e di aver ritrovato un Aldo Montano di alto livello a cui fanno compagnia gli esperti Tarantino e Pastore.

Tania Cagnotto - 7- le attese erano da podio ma, alla luce di una gara dai contenuti medi esagerati, si può rimpreverare ben poco a Tania, e quel poco cade nel dimenticatoio grazie ad un ultimo salto da brividi. Promossa.

Fratelli Sibello - 6,5 la loro olimpiade si conclude con un quarto posto e tanti tanti rammarici. Ad un passo dal podio incappano in un errore causato delle improbe condizioni metereologiche del campo di regata. Giornata migliore per Alessandra Sensini, in grado di sfruttare pienamente il forte vento centrando un terzo ed un secondo nella giornata peggiore della cinese Yin che ora sembra più vicina.

Setterosa - 5 l'impressione, guardando all'amara sconfitta ai rigori contro le olandesi, è che oggi sia andato il triste commiato ad una generazione di pallanuotiste vincenti quanto mai prima al mondo. Ora bisogna lavorare duramente per ricostruire un gruppo in grado di competere con il resto del mondo.

Tiro a segno - 4 il nono posto di Marco de Nicolo nella carabina 3 posizioni da 50 m al termine di una gara che era stata da podio per due terzi ed anche più, è la degna conclusione dell'olimpiade dei tiratori azzurri ad un livello verosimilmente mai così scadente: nemmeno una finale centrata nonostante le tante carte a disposizione (eravamo assenti in una sola gara). Tornando alla gara odierna i rimpianti crescono pensando che il 92 nella seconda serie in ginocchio di de Nicolo ha probabilmente tolto al tiratore azzurro non solo una finale ma finanche una medaglia in virtù del disastroso, e grotetsco, bis offerto al mondo dallo statunitense Emmons.

L'OTTAVA MERAVIGLIA DI PHELPS