giovedì 17 luglio 2008

Uno sport al giorno: Tiro a segno


TIRO A SEGNO

In linea generale, il tiro a segno è una pratica sportiva che consiste nel colpire un bersaglio il più possibile vicino al centro da una determinata distanza con un’arma da fuoco, ad aria compressa o a gas.

Le discipline olimpiche sono in tutto 10, 6 maschili e 4 femminili.

Entrambi i sessi gareggiano con la carabina da 10 metri, con la pistola sempre da 10 metri e con la carabina/3 posizioni da 50 metri. Le donne competono anche con la pistola da 25 metri, mentre gli uomini si sfidano con pistola libera da 50 metri, con pistola automatica da 25 metri e a terra con carabina da 50 metri.

Ogni disciplina prevede un preciso numero di colpi in un intervallo di tempo fissato. Gli atleti fronteggiano dapprima un round di qualificazione, quindi i meglio piazzati passano alla finale, secondo tempi e modi che variano da specialità a specialità (più tardi elencheremo le relative specifiche).

IL PASS PER PECHINO

Un’agenda ricca di appuntamenti ha delineato la lista di partecipanti alle varie gare.

Le federazioni nazionali ottengono posti nel momento in cui i propri atleti si classificano primi nelle 4 prove annuali di Coppa del mondo, nelle prime posizioni dei Campionati Mondiali e di quelli Continentali nei due anni precedenti alle Olimpiadi.

Gli atleti, però, per essere eleggibili devono aver raggiunto un Punteggio Minimo di Qualificazione in almeno una delle gare previste in calendario.

Dei posti residui, 10 inviti vengono assegnati da una commissione tripartita della Federazione Internazionale ad atleti appartenenti a nazioni che non hanno conseguito il pass; 14 sono riservati a paesi senza qualificazione, i cui atleti hanno conseguito un risultato di rilievo in una delle gare previste dall’agenda.

Ogni paese può inviare a Pechino al massimo 2 atleti per specialità. Uno stesso atleta può competere in due gare se ha raggiunto in entrambe il punteggio minimo.

GLI ITALIANI IN GARA

Record di carte olimpiche per il tiro a segno in vista delle Olimpiadi cinesi. Ai nastri di partenza ben 7 atleti, 5 uomini - Mauro Badaracchi, Francesco Bruno, Vigilio Fait, Marco De Nicolo, Niccolò Campriani – e due donne - Maura Genovesi e Valentina Tunisini.

Mauro Badaracchi, 23enne di Tivoli, competerà nella pistola 10 metri. Quest’anno ha conquistato l’oro nella prova di Coppa del Mondo a Rio De Janeiro e ha fatto parte della squadra che ha colto il bronzo agli Europei.

Francesco Bruno, atleta 30enne, è in gara nella pistola libera 50 metri. Ad essa lega la splendida vittoria a Monaco nel 2003, un solo sufficiente 12esimo posto ai Giochi Olimpici di Atene, ma un bronzo individuale e un argento a squadre agli Europei 2007 di Granada.

Vigilio Fait è senza discussione il saggio del gruppo maschile. 24enne quando raggiunse la finale della pistola libera di Atlanta ’96, poi deluse sia a Sidney che ad Atene. Secondo ai Mondiali di Zagabria del 2006 nella stessa specialità, a Pechino gareggerà nella stessa pistola libera 50 metri e anche nella pistola 10 metri.

Marco De Nicolo sarà tra i partecipanti delle 3 gare di carabina. La preferita pare la specialità con posizione a terra, in cui ha vinto due ori europei, nel 2001 e nel 2007. Figlio d’arte, ha riportato discreti risultati anche da 10 metri e nelle 3 posizioni.

Anche Niccolò Campriani disputerà tutte e 3 le gare, ma è appena 20enne ed è da poco passato all’universo senior. Nonostante ciò è stato convocato in virtù degli ottimi risultati di Coppa del Mondo, nelle tappe di Monaco e Milano.

Tra le donne, Maura Genovesi cercherà di assaltare il podio con la pistola da 10 e 25 metri. Ad Atene conquistò la carta olimpica ma non fu convocata, ma l’argento a Rio de Janeiro in Coppa del Mondo ha convinto i tecnici.

Valentina Turisini, infine, 39 atleta triestina, è l’unica medagliata ad Atene, poiché conquistò l’argento nella carabina da 3 posizioni. Quel risultato non è mai stato bissato a livello internazionale, ma nella gara che conta l’azzurra può nuovamente stupire.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara

Ogni tipologia di gara non differisce solo per l’arma o per la distanza di tiro dal bersaglio, ma anche per numero di colpi da effettuare e tempi in cui effettuarli. Per tutte vale la doppia fase – di qualificazione/finale – di seguito si riportano le varianti. I punteggi sono espressi in decimi e ogni tiratore può sparare un numero imprecisato di colpi di prova prima del primo tiro di qualificazione.

Per quanto riguarda la pistola la posizione è sempre eretta e l’arma deve essere tenuta con una sola mano senza possibilità di appoggio di alcun tipo.

Nelle finali di precisione si procede tiro per tiro su comando dei giudici.

Gare maschili

1) Carabina 10 m U: 60 colpi in 105 minuti in posizione eretta. Il bersaglio ovviamente ha un centro molto più piccolo rispetto alle gare da 50 metri, di 0,5 mm. 8 finalisti con 75 secondi per ognuno dei 10 ultimi colpi. Un colpo che va diritto al centro vale 10.9 punti, un colpo che lo sfiora soltanto vale 10.

Il podio mondiale del 2006 consegna due dei tiratori più indicati per la medaglia d’oro, ovvero il cinese Zhu Qinan e il romeno Alin George Moldoveanu (peraltro vincitori entrambi di una tappa di Coppa del Mondo 2008). Buone possibilità di medaglia anche per l’ungherese Peter Sidi, l’americano Jason Parker, gli indiani Gagan Narang e Abhinav Bindra. Attenzione a serbi, ucraini e austriaci.

Ad Atene spadroneggiarono i cinesi, con Zhu Qinan oro e Li Jie argento. Fu bronzo per lo slovacco Jozef Gonci.

2) Carabina 50 m a terra U: 60 colpi da esplodere in 75 minuti. I primi 8 tirano ulteriori 10 colpi di finale, sempre da terra, con 45 secondi a disposizione per tiro. La somma più alta (di tutti e 70 i colpi) vale l’oro.

Battaglia a tre per la medaglia più preziosa. Sergei Martynov e Youri Sukhorukov, rispettivamente bielorusso e ucraino, dovranno reagire agli attacchi dell’australiano Warren Potent. Poi il nostro De Nicolo, bronzo mondiale, gli americani Matthew Emmons e Thomas Tamas e il tedesco Christian Lusch.

Ad Atene Emmons si impose su Lusch e Martynov.

3) Carabina 50 m 3 posizioni U: la fase di qualificazione prevede di scoccare 40 colpi in piedi entro 75 minuti, 40 in ginocchio entro un’ora e 40 a terra in 45 minuti. I migliori 8 si qualificano alla finale, che consta di 10 colpi in piedi (75 secondi a disposizione per colpo). Il punteggio di finale si somma al punteggio del primo round.

Il serbo Stevan Pletikosic e ancora l’americano Emmons cercano il colpaccio in una gara lunga e faticosa. Buona tradizione per i norvegesi, che schierano Harald Stenvaag e Vebjoern Berg. Per le medaglie anche l’austriaco Thomas Farnik, l’ucraino Artur Aivazian e perché no il francese Josselin Henry , primo nella gara di Coppa del Mondo 2008 di Pechino. Ma la Cina schiera sempre atleti competitivi.

Ad Atene oro al cinese Jia Zhanbo, poi l’americano Michael Anti e l’austriaco Christian Planer.

4) Pistola 10 m U: ogni tiratore deve sparare 60 colpi nello spazio di 105 minuti. I primi 8 classificati si qualificano alla finale da 10 colpi. 75 secondi per ogni tiro.

Il campione mondiale Pang Wei e il russo Mikhail Nestruev vanno ascritti come favoriti per la prima posizione finale. Vigilio Fait insegue una medaglia mai arrivata, e assieme a lui puntano ai metalli che contano l’altro cinese Tan Zongliang, l’ucraino Ivan Rybovalov e il sudcoreano Lee Dae Myung. Il redivivo bulgaro Tanyu Kiryakov, unico nella storia ad aver vinto l’oro nelle gare di pistola 10 metri e 50 metri, tenta un incredibile tris. Anche il francese Franck Domoulin è in buone condizioni.

Ad Atene Wang Yifu, si aggiudicò l’oro (dopo averne regalato uno a Roberto Di Donna ad Atlanta) superando di qualche decimo di punto i russi Mikhail Nestruev e Isakov.

5) Pistola 50 m U: in un massimo di 2 ore gli atleti devono sparare 60 colpi. I migliori 8 passano alla finale di 10 colpi, per ognuno dei quali hanno 75 secondi a disposizione.

Mikhail Nestruev, campione olimpico in carica, e i nord coreani Ryu Myong Yon e Kim Hyng Ung ambiscono all’oro. Dovranno fare i conti con i cinesi, soprattutto Lin Zhongzai, e con l’ucraino Oleg Omelchuk. Tomoyuki Matsuda e ancora Vigilio Fait potrebbero inserirsi nelle prime posizioni.

Ad Atene Nestruev si aggiudicò come detto l’oro davanti al sudcoreano Jin Jong Oh e il nordcoreano Kim Jong Su.

6) Pistola automatica 25 m U: due round di 30 colpi ognuno, scoccati in doppie serie da 5 colpi in intervalli di otto, cinque e quattro secondi. In ogni serie da 5 colpi, il tiratore mira 5 bersagli diversi di 75 cm di diametro. Solo 6 i finalisti, che completano 4 serie da 5 colpi in intervalli di quattro secondi. I punteggi del round di qualificazione e della finale si sommano.

Cina, Russia e Germania si giocano l’oro individuale. Il paese ospitante schiera Zhang Pingui e Liu Zhongsheng, oro e argento dei mondiali di Zagabria del 2006. Il russo Sergei Alifirenko è l’avversario più credibile, bronzo olimpico e mondiale. In prima linea anche i tedeschi, Ralph Schumann e Christian Reitz, la leggenda vivente campione olimpico in carica e il giovane 21enne che ha fatto segnare il record del mondo di specialità (794 punti) a Milano nel maggio di quest’anno. Per le medaglie anche il cubano Leuris Pupo, sempre ben piazzato in Coppa del Mondo, e il romeno Iulian Raicea.

Ad Atene Schumann precedette i due russi Poliakov e Alifirenko.

Gare femminili

1) Carabina 10 m D: 40 colpi da scoccare in 75 minuti di tempo. Sempre le migliori 8 alla finale con 75 secondi per ognuno dei 10 ultimi colpi. Un colpo che va diritto al centro vale 10.9 punti, un colpo che lo sfiora soltanto vale 10.

Assoluta favorita la cinese Du Li, ancor più di fronte al suo pubblico. Ultimamente non le è sfuggito alcun oro nelle competizioni più importanti. Continuità mostruosa anche per la ceca Katerina Kurkova-Emmons, che tenterà dopo l’argento mondiale di superare finalmente la Li. Potrebbero inserirsi nella battaglia per il colore più ambito la kazaka Olga Dovgun e la tedesca Sonja Pfeilschifter (ottima nel 2008 in Coppa del Mondo). Poi l’americana Emily Caruso ad assaltare il podio.

Ad Atene la cinese Du Li conquistò l’oro davanti alla russa Galkina e alla ceca Kurkova.

2) Carabina 50 m 3 posizioni D: 20 colpi da ognuna delle tre posizioni e 175 minuti totali per concludere la prova. Le otto migliori tiratrici vanno in finale e sparano altri 10 colpi in piedi con 75 secondi a disposizione per sparo. I punteggi dei due round si sommano.

Stesse protagonisti per in piedi-in ginocchio-a terra, perché oltre alla polacca Silwia Bogacka e all’americana Jamie Beyerle, tornano alla ribalta Galkina, Pfeilschifter e le cinesi. La Turisini tenterà un’improbabile duetto, la norvegese Kristina Vestveit e la svizzera Irene Beyeler pronte ad inserirsi.

Ad Atene seconda meglia individuale per la Galkina, la quale superò la nostra Turisini (unico alloro dal tiro a segno) e la cinese Wang Chengyi.

3) Pistola 10 m D: 40 colpi in 75 minuti e poi le migliori 8 alla fase finale 10 ulteriori colpi per 75 secondi.

L’oro mondiale Natalia Paderina può essere considerata la favorita della gara. La cinese Ren Jie e l’australiana Lalita Yauhleuskaya le prime antagoniste, rispettivamente terza e quarta nella prova di Coppa del Mondo di Beijing, disputata l’aprile scorso. Possibili outsider la polacca Miroslawa Sagun Lewandowska, la tedesca di origine mongola Dorjsuren Munkhbayar e la ceca Lenka Maruskova. L’obiettivo di Maura Genovesi è l’accesso alla finale.

Ad Atene l’ucraina Olena Kostevych superò tutte in una finale dall’esito incertissimo. Podio tutto europeo, argento alla serba Jasna Sekaric e bronzo alla bulgara Maria Grozdeva.

4) Pistola 25 m D: combinazione di 30 tiri di precisione e 30 tiri “rapidi”. Per i tiri di precisione bersaglio di 50 mm, 6 serie da 5 colpi (tempo massimo di 5 minuti per ogni serie). Per le sequenze con pistola rapida bersaglio da 100 mm, 6 serie da 5 colpi in intervalli di 3 secondi (7 secondi di pausa, invece, tra una serie e l’altra). Le 8 migliori tiratrici competono infine su 4 serie di 5 colpi in sequenza rapida. Anche qui vale la somma dei punteggi dei due round.

Gara aperta a molteplici soluzioni. Dall’Asia la cinese Chen Ying, argento mondiale, e la mongola Gundegmaa Otryad; dall’Europa la francese Stephanie Tiroide, la già citata serba Sekaric, la bulgara Grozdeva (detentrice del titolo olimpico) e la georgiana Nino Salukvadze. E’ la gara preferita dalla Genovesi, che non nasconde le velleità di medaglia.

Ad Atene la Grozdeva si aggiudicò l’oro, tenendo a bada la ceca Hykova e l’azera Ashumova.


PROGRAMMA GARE

Dal 9 al 17 agosto finali disseminate su ogni giornata. Nella prima notte italiana la carabina donne da 10 metri e la pistola uomini da 10 metri, rispettivamente alle 4.30 e alle 9.
Il 10 agosto alle 6 di mattina la finale della pistola donne da 10 metri, l'11 appuntamento alla stessa ora con la carabina uomini da 10 metri.
Sempre alle 6 di mattina, ma del 12 agosto, i tiri conclusivi della pistola uomini da 50 metri. Alle 9 del giorno seguente finale della pistola donne da 25 metri. Il 14 agosto ancora appuntamento al femminile alle 6.30 con la carabina a 3 posizioni.
Di qui in poi, solo finali maschili. A Ferragosto, alle 5.30, c'è la carabina a terra da 50 metri; il 16 la pistola rapida da 25 metri, questa volta alle 6. Orario più accessibile per la gara di chiusura, la carabina uomini 3 posizioni da 50 metri: 7.30 di mattina.

di Daniele Todisco

mercoledì 16 luglio 2008

Uno sport al giorno: Triathlon

TRIATHLON

Il triathlon è una disciplina giovane (nata secondo leggenda nel 1977 sulle spiagge di Honolulu) che unisce tre sport collaudatissimi – nuoto, ciclismo e corsa a piedi – senza soluzione di continuità. I concorrenti infatti devono passare senza interruzioni da una frazione di gara all’altra e esprimere gestualità sportive fortemente diverse tra loro.

Esistono molteplici format di gara, per amatori e professionisti.

Il format olimpico prevede una prima frazione di nuoto di 1.500 metri, una seconda di ciclismo su strada lunga 40 km e un’ultima di corsa a piedi di 10 km.

Il triathlon ha debuttato come disciplina olimpica a Sidney nel 2000.

IL PASS PER PECHINO

La qualificazione per le Olimpiadi è stata messa in palio secondo una precisa ripartizione dei posti: ai Giochi i 5 vincitori delle prove continentali, il podio completo dei mondiali di Vancouver dello scorso 8 giugno, i primi 39 atleti dell’Olympic Qualification Ranking (al netto del massimo di atleti qualificabili da ogni paese e dei posti già assegnati nelle suddette competizioni internazionali), 5 ulteriori atleti prescelti dai ranking continentali, un atleta del paese ospitante e infine 2 atleti nominati da una commissione della federazione internazionale per meriti sportivi. In tutto 55 uomini e 55 donne.

Otto paesi hanno la possibilità di portare 3 atleti per sesso (USA, Canada, Germania, Gran Bretagna, Russia, Francia, Svizzera e Nuova Zelanda per quanto riguarda gli uomini; sette invece per quanto riguarda le donne e cioè USA, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Canada, Svizzera), tutti gli altri possono aspirare al massimo a 2 posti per gara.

GLI ITALIANI IN GARA

Il contingente italiano è per la prima volta al completo in virtù della posizione dei suoi rappresentanti nel Ranking di Qualificazione Olimpica.

Tra gli uomini in gara Daniel Fontana e Emilio D’Aquino. Daniel Fontana è nato in Argentina e ha difeso i colori sudamericani ad Atene 2004; quindi per merito di nonni italiani e in funzione di una carriera professionistica ha ottenuto il passaporto italiano. È giunto 14° negli ultimi mondiali di Vancouver, in cui ha mostrato di aver ritrovato ottime capacità atletiche, anche in considerazione del clima eccessivamente freddo, si trova in 43esima posizione nel ranking olimpico. Ha nella corsa la specialità prediletta. Emilio D’Aquino è invece nato a Novara; nella gara mondiale in Canada è riuscito a conservare il secondo posto per l’Italia grazie ad un recupero nella frazione ciclistica che gli è valso la 46esima posizione. Ha un fratello anch’egli professionista del triathlon (e nominato riserva della squadra olimpica) e punta sulla frazione di nuoto per restare a lottare tra i primi.

Le donne che parteciperanno alla gara delle gare sono Nadia Cortassa e Charlotte Bonin. La torinese Nadia Cortassa ha raggiunto proprio quest’anno il migliore risultato della carriera, conquistando la medaglia d’argento agli Europei di Lisbona di maggio. Ad Atene fu quinta e mancò di una manciata di secondi il bronzo. Uno stiramento ad inizio giugno ha frenato la preparazione, ma è sicuramente la carta migliore che l’Italia si gioca. Il nuoto è il tasto dolente, deve restare a contatto delle prime per disputarsi uno dei tre metalli. L’aostana Charlotte Bonin è la più giovane della nostra pattuglia con i suoi 21 anni. Nel 2005 colse un doppio argento agli Europei juniores in Grecia, quindi passò all’universo senior con ovvie difficoltà. Il 36° posto ai mondiali di Vancouver ha consentito all’Italia di acquisire il secondo posto nella gara femminile. Al contrario della più esperta compagna, la Bonin arriva dal nuoto, disciplina in cui è più preparata.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

Australia e Nuova Zelanda presentano il gruppo più agguerrito e qualificato. Ad Atene vinsero 3 medaglie su 6 e anche quest’anno si pongono come squadre da battere. Stati Uniti e Canada cercano il sussulto, mentre gli alfieri d’Europa sono Svizzera e Germania. Non mancano poi atleti formidabili da altre nazioni.

Gara maschile

Se si deve indicare un favorito, ecco che la scelta ricade indubbiamente sullo spagnolo Javier Gomez, medaglia d’oro ai mondiali di Vancouver e argento a quelli di Amburgo del 2007, nonché attuale dominatore della classifica di Coppa del Mondo (3 prove vinte su 8 disputate). Forza atletica e duttilità ne fanno l’atleta più stimato e temuto.

Il neozelandese Bevan Docherty è l’avversario più accreditato, anche se raramente è riuscito a piazzarsi davanti allo spagnolo. Argento a Vancouver e seconda piazza in Coppa del Mondo. Quindi lo svizzero Reto Hug, l’australiano Brad Kahlefeldt, il tedesco Daniel Unger, i britannici Tim Don e Alistair Brownlee (giovane talentuoso), il canadese Simon Whitfield e il sudafricano Henrik de Villiers. Ovvia attenzione agli statunitensi Matthew Reed e Andy Potts e alla compagine russa. Ultimo il francese Frederic Belaubre, plurimedagliato in Europa.

L’alto livello internazionale sembra negare agli azzurri possibilità di podio, l’obiettivo è un piazzamento tra i primi 10.

Ad Atene s’impose la coppia neozelandese Carter-Docherty; bronzo fu lo svizzero Riederer.

Gara femminile

La britannica Helen Tucker, campionessa mondiale e leader di Coppa del Mondo, è la candidata numero uno all’oro se considerato lo stato di forma attuale. Gli addetti ai lavori ipotizzano però la portoghese Vanessa Fernandes sul tetto olimpico, in virtù dei 5 titoli europei consecutivi e di una formidabile collezione di successi nella stessa Triathlon World Cup. La lusitana del resto è una predestinata, se si pensa che ad Atene, a soli 19anni, finì ottava.

Di fronte alle due l’eccellente gruppetto di australiane - Emma Snowsill, Emma Moffatt e Felicity Abram – e altre atlete di caratura internazionale quali la neozelandese Samantha Warriner, le americane Sarah Haskins e Laura Bennett e la svedese Lisa Norden. Infine attenzione all’austriaca di origini australiane Kate Allen, 38 anni compiuti, un titolo olimpico da difendere e ancora enorme grinta quando la gara conta davvero.

Come detto, Nadia Cortassa ha discrete velleità, la medaglia le risarcirebbe la delusione greca.

Ad Atene la Allen conquistò l’oro sull’australiana Loretta Harrop e la statunitense Susan Williams.

PROGRAMMA GARE

Le donne si tuffano in acqua alle 4 del mattino del 18 agosto, arrivo previsto per le 6.30.

Gli uomini partono il giorno successivo, 19 agosto, alla stessa ora. Arrivo previsto qualche minuto dopo le 6.

di Daniele Todisco

domenica 13 luglio 2008

Uno sport al giorno: Tiro con l'arco

TIRO CON L’ARCO

Disciplina antica e suggestiva, che unisce precisione e fermezza e incide sulla psicologia e il sistema nervoso degli atleti.

La disciplina olimpica prevede per uomini e donne un bersaglio di uguali dimensioni (1,22 metri di diametro), posizionato alla stessa distanza (70 metri). Il punteggio di ogni freccia scoccata è determinato dalla prossimità al centro del bersaglio: 10 punti per ogni freccia che colpisca il centro, 0 punti per ogni freccia che manchi completamente il bersaglio.

A Pechino si disputeranno 4 gare, 2 individuali e 2 di squadra.

Nella gara individuale partecipano 64 atleti per sesso. Per delineare il tabellone ad eliminazione diretta, ogni arciere scocca 72 frecce (in 6 slot da 12 frecce). I punteggi ottenuti determinano teste di serie e accoppiamenti. Nei primi 3 turni eliminatori, ogni arciere ha a disposizione 18 frecce (6 gruppi da 3); si qualifica colui che avrà riportato il punteggio totale più alto. Per quanto riguarda gli ultimi 3 turni ad eliminazione diretta – quarti di finale, semifinali e finale – gli arcieri hanno a disposizione 12 frecce (4 gruppi da 3).

Nella gara a squadre possono partecipare le nazioni che hanno schierato 3 arcieri nella gara individuale. Anche qui si utilizza lo stesso schema di eliminazione diretta. Il tabellone viene compilato sulla base della somma dei punteggi realizzati dai componenti di ogni team nel round preliminare della gara individuale. Le sfide consistono nel tiro di 27 frecce per squadra, divise in 3 gruppi da 9 in cui ogni atleta ne scocca 3.

IL PASS PER PECHINO

I Mondiali all’aperto del luglio 2007 disputati a Leipzig, in Germania, hanno aperto l’inseguimento alla qualificazione olimpica. In questo frangente gli atleti, nella gara individuale e in quella a squadre, hanno conquistato posti per la propria nazione (e i comitati nazionali, in un secondo tempo, al termine del periodo di qualificazione, hanno nominato gli atleti da spedire in Cina tra quelli con il punteggio minimo olimpico).

Ogni squadra ha a disposizione al massimo 3 posti per sesso. Le nazioni che riescono a portare 3 atleti per sesso sono automaticamente iscritte per la gara a squadre.

Ai mondiali le prime 8 nazioni della gara a squadre hanno qualificato l’intero contingente, mentre altri 16 posti sono stati riservati, nella gara individuale, agli arcieri appartenenti ad altri paesi.

Quindi da settembre 2007 a maggio 2008 si sono disputati i Campionati Continentali: a disposizione 3 posti per Asia, Europa e Americhe, 2 posti per Africa e Oceania. Infine a Boe, in Francia, ha avuto luogo il Final World Qualification Tournament: 5 posti a disposizione, per atleti di quelle nazioni che ancora non avevano raggiunto il limite di 3 atleti per sesso. I rimanenti 3 posti per sesso sono stati attributi da una commissione olimpica.

GLI ITALIANI IN GARA

L’Italia ha immediatamente qualificato il contingente massimo durante la competizione a squadre dei mondiali di Leipzig, raggiungendo i quarti di finale (sconfitta dalla Polonia) nel settore maschile, le semifinali (ragazze battute da Taipei) nel settore femminile.

Nella gare maschili l’Italia schiera Mauro Nespoli, Ilario Di Buò e Marco Galiazzo.

Mauro Nespoli è appena 21enne ma già possiede buona esperienza internazionale. Campione europeo nel 2005 a dispetto della giovanissima età, è ormai presenza stabile della squadra azzurra, avendo fatto parte dei team medagliati agli ultimi mondiali. Se i tecnici puntano su di lui e lasciano a casa Michele Frangilli, c'è da aspettarsi ottime cose.

Il quasi 43enne Ilario Di Buò è alla terza olimpiade. Ad Atene perse negli ottavi di finale dal futuro campione olimpico Galiazzo. È forse l’arma meno appuntita della nostra pattuglia, diverse medaglie mondiali, ma l’ultima risale al 2003. Quest’anno però un primo posto nella tappa di Coppa del Mondo di Santo Domingo e un apporto continuo e decisivo al team.

Infine Marco Galiazzo, il campione uscente. Il 25enne padovano, decimo ai mondiali di Leipzig, fu sorprendente ad Atene. Non ha poi confermato la superiorità in altre competizioni mondiali (è campione italiano e campione europeo indoor 2008), ma è comunque il principale candidato alle medaglie.

Nella gara femminile difenderanno i nostri colori Natalia Valeeva, Elena Tonetta e Pia Carmen Maria Lionetti.

Natalia Valeeva è un’istituzione della disciplina. Quella di Pechino sarà la quinta Olimpiade per la moldava naturalizzata italiana. Attualmente Natalia sta vivendo una seconda giovinezza agonistica: dopo aver dominato a metà degli anni ’90 (addirittura nel ’95 vinse il titolo mondiale sia outdoor che indoor) e aver collezionato una serie impressionante di vittorie, tra cui 7 mondiali, l’azzurra è tornata sul tetto del mondo proprio a Leipzig. Vittoria in finale sulla coreana Park, seguita dall’affermazione in Coppa del Mondo a Santo Domingo.

Elena Tonetta, plurivittoriosa nel circuito junior, da 2 anni compete con le più forti tiratrici (pur avendo compiuto da poco 20 anni). Nelle prove di Coppa del Mondo spesso ha ottenuto ottimi piazzamenti nelle gare di qualificazione, utilizzate per la compilazione del tabellone a scontri diretti. Decimo posto agli europei di Vittel (dopo il 3° nella qualifica) e due medaglie d’argento a squadre a Santo Domingo e Boe. Prima apparizione ai Giochi.

Pia Carmen Maria Lionetti, 21enne pugliese, è anch’essa alla prima partecipazione olimpica. Vanta nel suo palmares 2 titoli mondiali juniores, conquistati in individuale e a squadre in quel di Aalborg nel 2005, e un bronzo agli Europei 2006 di Atene. Parte stabile della squadra azzurra, assieme alla compagna di squadra Tonetta è entrata nell’Aeronautica militare.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

L’Italia è indiscutibilmente tra l’elite mondiale della disciplina, ma vecchie e nuove forze nazionali stanno alterando i valori generali. Corea del Sud, Gran Bretagna e Taipei i paesi dalla forte tradizione, oltre a Stati Uniti e Russia. India, Ucraina, Francia e Polonia i movimenti in forte crescita.

Gara individuale maschile

Gli atleti coreani restano i favoriti per l’oro, considerata la costanza dei risultati negli ultimi anni. Im Dong Hyun, campione mondiale, e Park Kyung Mo, primo nel ranking di Coppa del Mondo 2008, si disputano in casa la medaglia più preziosa. Anche il terzo sudcoreano Lee Chang Hwan ha le capacità per inserirsi. Oltre ad essi, il russo Baljinima Tsyrempilov, i britannici Alan Wills e Simon Terry, gli ucraini Markiyan Ivashko e Viktor Ruban, i cinesi di Taipei Wang Cheng Pang e Kuo Cheng Wei. E ancora il cinese Xue Hai Feng e il francese Romain Girouille. Tutti atleti in grado di infilare serie impressionanti. D’altra parte la specialità vive di momenti, di equilibri fisici e psicologici sottilissimi, per cui sorprese esterne non si possono escludere.

Tutti e tre gli atleti italiani possono ambire ai metalli pregiati, perché tutti e tre hanno confidenza con tensioni e traguardi d’alto livello.

Ad Atene vinse Marco Galiazzo in finale su Hiroshi Yamamoto (111-109 il risultato finale), mentre il bronzo fu conquistato dall’australiano Tim Cuddihy, il quale ebbe la meglio sul britannico Laurence Godfrey (113-112).

Gara individuale femminile

Difficile pensare che l’oro sfugga alle atlete della Corea del Sud. Ancor più che in ambito maschile, le asiatiche guidano con autorità il circuito. La Park Sung Hyun, campionessa uscente, nonché titolare del record di punti in un solo round di una gara internazionale (1405 su 1440 possibili), si è imposta nell’ultima gara di Coppa del Mondo di Boe, in Francia. Sconfitta dall’azzurra Valeeva nella finale mondiale, vuole riconfermarsi regina. Yun Ok Hee e Joo Hyun Jung hanno vinto la spietata concorrenza entro confine e pensano in grande. La russa Natalya Erdyniyeva, la cinese Zhang Juan Juan, la polacca Justyna Mospinek,l’indiana Dola Banerjee e l’americana Jennifer Nichols le avversarie più pericolose.

La Valeeva è decisa a puntare l’oro e un risultato fuori dal podio sarebbe deludente, innanzitutto per lei. Anche le giovani Tonetta e in misura minore Lionetti possiedono qualche ambizione.

Ad Atene fu finale tutta sudcoreana. La Park Sung Hyun superò in volata la Lee Sung Jin, per soli due punti. La britannica Alison Williamson si tolse la soddisfazione del bronzo grazie alla vittoria sulla cinese di Taipei Yuan Shu Chi.

Gara a squadre maschile

Ovvia implicazione dei pronostici sulla gara individuale, la Corea del Sud è l’assoluta favorita per il primo posto. Oro ad Atene e ai mondiali di Leipzig, è al comando della classifica a squadre di Coppa del Mondo pur non avendo partecipato ad una delle 4 tappe. Cina, Taipei, e tra le europee Gran Bretagna, Ucraina e Italia cercheranno di impedire l’ennesimo trionfo.

Ad Atene i sudcoreani si appropriarono dell’oro sconfiggendo in finale Taipei. Bronzo all’Ucraina.

Gara a squadre femminile

Ancora Corea, che potrebbe assaporare uno spaventoso ein-plein. L’espressione del livello medio dovrebbe premiare le atlete del paese asiatico. Ad impedirglielo soprattutto l’Italia, poi Cina, Gran Bretagna e Polonia.

Ad Atene la Corea s’impose in finale sulla Cina, mentre sul terzo gradino del podio salì Taipei. Insomma, il primato asiatico pare ben saldo.

PROGRAMMA GARE

Le gare di tiro con l’arco avranno inizio sabato 9 agosto con i round di qualificazione, sia per l’individuale che per la competizione a squadre. Il 10 e l’11 spazio alle gare a squadre: prima donne e poi uomini affronteranno tutti i turni eliminatori fino alle finali per le medaglie. Il 12 agosto prenderanno il via entrambi i tornei individuali, 32esimi e 16esimi. Infine il 14 e il 15, sempre precedenza alle donne sugli uomini, dagli ottavi fino alle finali, in un solo respiro (le finali sono previste alle 11.25 – gare a squadre – e 11.35 – gare individuali).

di Daniele Todisco