
Il triathlon è una disciplina giovane (nata secondo leggenda nel 1977 sulle spiagge di Honolulu) che unisce tre sport collaudatissimi – nuoto, ciclismo e corsa a piedi – senza soluzione di continuità. I concorrenti infatti devono passare senza interruzioni da una frazione di gara all’altra e esprimere gestualità sportive fortemente diverse tra loro.
Esistono molteplici format di gara, per amatori e professionisti.
Il format olimpico prevede una prima frazione di nuoto di 1.500 metri, una seconda di ciclismo su strada lunga 40 km e un’ultima di corsa a piedi di 10 km.
Il triathlon ha debuttato come disciplina olimpica a Sidney nel 2000.
IL PASS PER PECHINO
La qualificazione per le Olimpiadi è stata messa in palio secondo una precisa ripartizione dei posti: ai Giochi i 5 vincitori delle prove continentali, il podio completo dei mondiali di Vancouver dello scorso 8 giugno, i primi 39 atleti dell’Olympic Qualification Ranking (al netto del massimo di atleti qualificabili da ogni paese e dei posti già assegnati nelle suddette competizioni internazionali), 5 ulteriori atleti prescelti dai ranking continentali, un atleta del paese ospitante e infine 2 atleti nominati da una commissione della federazione internazionale per meriti sportivi. In tutto 55 uomini e 55 donne.
Otto paesi hanno la possibilità di portare 3 atleti per sesso (USA, Canada, Germania, Gran Bretagna, Russia, Francia, Svizzera e Nuova Zelanda per quanto riguarda gli uomini; sette invece per quanto riguarda le donne e cioè USA, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Germania, Canada, Svizzera), tutti gli altri possono aspirare al massimo a 2 posti per gara.
GLI ITALIANI IN GARA
Il contingente italiano è per la prima volta al completo in virtù della posizione dei suoi rappresentanti nel Ranking di Qualificazione Olimpica.
Tra gli uomini in gara Daniel Fontana e Emilio D’Aquino. Daniel Fontana è nato in Argentina e ha difeso i colori sudamericani ad Atene 2004; quindi per merito di nonni italiani e in funzione di una carriera professionistica ha ottenuto il passaporto italiano. È giunto 14° negli ultimi mondiali di Vancouver, in cui ha mostrato di aver ritrovato ottime capacità atletiche, anche in considerazione del clima eccessivamente freddo, si trova in 43esima posizione nel ranking olimpico. Ha nella corsa la specialità prediletta. Emilio D’Aquino è invece nato a Novara; nella gara mondiale in Canada è riuscito a conservare il secondo posto per l’Italia grazie ad un recupero nella frazione ciclistica che gli è valso la 46esima posizione. Ha un fratello anch’egli professionista del triathlon (e nominato riserva della squadra olimpica) e punta sulla frazione di nuoto per restare a lottare tra i primi.
Le donne che parteciperanno alla gara delle gare sono Nadia Cortassa e Charlotte Bonin. La torinese Nadia Cortassa ha raggiunto proprio quest’anno il migliore risultato della carriera, conquistando la medaglia d’argento agli Europei di Lisbona di maggio. Ad Atene fu quinta e mancò di una manciata di secondi il bronzo. Uno stiramento ad inizio giugno ha frenato la preparazione, ma è sicuramente la carta migliore che l’Italia si gioca. Il nuoto è il tasto dolente, deve restare a contatto delle prime per disputarsi uno dei tre metalli. L’aostana Charlotte Bonin è la più giovane della nostra pattuglia con i suoi 21 anni. Nel 2005 colse un doppio argento agli Europei juniores in Grecia, quindi passò all’universo senior con ovvie difficoltà. Il 36° posto ai mondiali di Vancouver ha consentito all’Italia di acquisire il secondo posto nella gara femminile. Al contrario della più esperta compagna, la Bonin arriva dal nuoto, disciplina in cui è più preparata.
LA LOTTA PER LE MEDAGLIE
Australia e Nuova Zelanda presentano il gruppo più agguerrito e qualificato. Ad Atene vinsero 3 medaglie su 6 e anche quest’anno si pongono come squadre da battere. Stati Uniti e Canada cercano il sussulto, mentre gli alfieri d’Europa sono Svizzera e Germania. Non mancano poi atleti formidabili da altre nazioni.
Gara maschile
Se si deve indicare un favorito, ecco che la scelta ricade indubbiamente sullo spagnolo Javier Gomez, medaglia d’oro ai mondiali di Vancouver e argento a quelli di Amburgo del 2007, nonché attuale dominatore della classifica di Coppa del Mondo (3 prove vinte su 8 disputate). Forza atletica e duttilità ne fanno l’atleta più stimato e temuto.
Il neozelandese Bevan Docherty è l’avversario più accreditato, anche se raramente è riuscito a piazzarsi davanti allo spagnolo. Argento a Vancouver e seconda piazza in Coppa del Mondo. Quindi lo svizzero Reto Hug, l’australiano Brad Kahlefeldt, il tedesco Daniel Unger, i britannici Tim Don e Alistair Brownlee (giovane talentuoso), il canadese Simon Whitfield e il sudafricano Henrik de Villiers. Ovvia attenzione agli statunitensi Matthew Reed e Andy Potts e alla compagine russa. Ultimo il francese Frederic Belaubre, plurimedagliato in Europa.
L’alto livello internazionale sembra negare agli azzurri possibilità di podio, l’obiettivo è un piazzamento tra i primi 10.
Ad Atene s’impose la coppia neozelandese Carter-Docherty; bronzo fu lo svizzero Riederer.
Gara femminile
La britannica Helen Tucker, campionessa mondiale e leader di Coppa del Mondo, è la candidata numero uno all’oro se considerato lo stato di forma attuale. Gli addetti ai lavori ipotizzano però la portoghese Vanessa Fernandes sul tetto olimpico, in virtù dei 5 titoli europei consecutivi e di una formidabile collezione di successi nella stessa Triathlon World Cup. La lusitana del resto è una predestinata, se si pensa che ad Atene, a soli 19anni, finì ottava.
Di fronte alle due l’eccellente gruppetto di australiane - Emma Snowsill, Emma Moffatt e Felicity Abram – e altre atlete di caratura internazionale quali la neozelandese Samantha Warriner, le americane Sarah Haskins e Laura Bennett e la svedese Lisa Norden. Infine attenzione all’austriaca di origini australiane Kate Allen, 38 anni compiuti, un titolo olimpico da difendere e ancora enorme grinta quando la gara conta davvero.
Come detto, Nadia Cortassa ha discrete velleità, la medaglia le risarcirebbe la delusione greca.
Ad Atene la Allen conquistò l’oro sull’australiana Loretta Harrop e la statunitense Susan Williams.
PROGRAMMA GARE
Le donne si tuffano in acqua alle 4 del mattino del 18 agosto, arrivo previsto per le 6.30.
Gli uomini partono il giorno successivo, 19 agosto, alla stessa ora. Arrivo previsto qualche minuto dopo le 6.
di Daniele Todisco
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