martedì 3 marzo 2009

Verso Vancouver

In attesa di aggiornamenti dal mondo olimpico "estivo", venite a trovarci nella nostra veste invernale:

http://verso-vancouver2010.blogspot.com/

domenica 24 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (17)

Ultima giornata con medaglia d'oro annessa ma pure due occasioni mancate. L'Italia chiude il medagliere al nono posto con 28 medaglie, ma è davanti ai francesi, soddisfazione non da poco.

Roberto Cammarelle: la preoccupazione per giudici di parte, ambiente ostile e forza dirompente di Zhang si estingue dopo circa 20 secondi di match, alla prima tranvata lanciata dal nostro supermassimo. Di lì una serie di badilate sulla faccia del gigante di casa, diretti e montanti d'incontro durissimi. Secondo k.o. tecnico, manifesta superiorità di un pugile che, chissà, potrebbe trarre fortune anche dal professionismo. Voto 10.

Ginnastica ritmica: le polemiche infuriano sin dal giorno di qualifiche, la sensazione che il podio sia prestabilito è tattile, si percepisce nettamente. Peraltro la situazione, come racconta l'allenatrice Emanuela Maccarani, è di antica origine, come anche il condizionamento dei giudici rispetto alle nazioni più potenti della ritmica (e, ovvio, alla nazione ospitante). Nonostante ciò le nostre sono perfette, addirittura paradisiache nell'esercizio con cerchi e clavette: evoluzioni impensabili, collaborazioni spettacolari che purtroppo non sono accolte come meriterebbero. Comunque voto 9.

Anastasi e il volley: quasi paradossale che la prima partita con più o meno tutti gli effettivi si risolva in poco tempo e con una sconfitta che non ammette alcuna replica. C'è Fei, c'è Corsano, c'è Mastrangelo, ma non c'è la squadra, che procede a scatti e regala troppo ad una Russia tostissima. Come già detto, il team meno accreditato raggiunge la posizione più alta. Ma non raccoglie medaglie e l'incubo olimpico continua. Per lo spirito di squadra, la volontà combattiva e la crescita di alcuni elementi buoni per il prossimo domani (Martino, Birarelli, Paparoni) voto 7-.

Stefano Baldini: è l'ultima corsa di 42 km e poco più, l'ultima apparizione in maglia azzurra (come dirà nell'immediato dopo gara), e il campione olimpico "uscito" la onora con un'andatura sostenuta e di crescente verve. Arriva a ridosso nei primi 10 e va applaudito per l'orgoglio, nonostante l'infortunio. Voto 6.5.

Settebello: chiude al nono posto un'Olimpiade da dimenticare al più presto. Sosteneva il ct Melara alla vigilia che sarebbe stato complicato per tutti sconfiggere l'Italia. Invece no. L'amalgama tra vecchio e nuovo non funziona, gli altri ci sovrastano fisicamente e per carattere. Magra consolazione, il capocannoniere del torneo è Alessandro Calcaterra con ben 27 reti e il 52% di realizzazione. In ogni caso, voto 4.5.

di Daniele Todisco

Cammarelle!!!

sabato 23 agosto 2008

Il pagellone azzurro (15)

Ci si avvia al commiato, ma se le gare sono ormai agli sgoccioli, non si può dire altrettanto per le soddisfazioni che ci vengono regalate dai portacolori azzurri. Fantastica è Josefa Idem che arriva all'argento, stesso metallo anche per Clemente Russo che forse poteva anche ambire a qualcosa in più.

Josefa Idem - 10 ancora una medaglia, ancora un argento come ad Atene, un argento che fa arrabbiare se si pensa ai soli quattro millesimi che la separano dallo storico trionfo ma, come le ricorda la collega polacca, "Josefa cosa avresti detto 12 mesi fa di un possibile argento?!?". Ed anche noi avremmo certamente firmato anche solo per una medaglia fino ad una settimana fa. Certo, fino ai 750 metri sognare era lecito e ci eravamo davvero illusi che l'oro potesse arrivare, ma fa nulla. Grazie Josefa, Londra non è poi così lontana...
Peggio va a Facchin e Scaduto, che la loro favola l'avevano vissuta ieri: nei 500 metri, distanza a loro più congeniale stando ai risultati di quello che è stato prima di questa olimpiade, la coppia siculo-veneta non è andata oltre il nono- e ultimo- posto, comunque da incorniciare la loro olimpiade.

Clemente Russo - 8,5 della finale persa non vogliamo parlarne, ci limitiamo ad elogiare il pugile campano per la sua grande olimpiade in cui ha dimostrato di essere pugile di spessore mondiale e di carattere. A nostro parere una delle note più liete dell'intera spedizione azzurra.

Marco Aurelio Fontana - 7 nei nostri pronostici della vigilia gli avevamo dato speranze praticamente nulle di finire sul podio ma, per oltre un'ora, siamo piacevolmente smentiti dal biker azzurro che si piazza a ruota dei più titolari svizzeri e li tallona fin quando questi ultimi non decidono che sia giunto il momento di fare sul serio. Il quinto posto finale è comunque un risultato di tutto rispetto ancor più se si pensa alla giovane età e alla scarsa esperienza dell'azzurro nelle gare di cross. Decisamente peggio fa invece Jader Zoli (5) che finisce 30° e doppiato dai primi, non ci si aspettava comunque molto di più.

Leonardo Basile - 6 voto in stand-by in attesa di vederlo impegnato nel match di ripescaggio annunciato dal Michael Phelps della Radio Audizione Italiana, Davide Novelli, ligio come sempre a proferir favella senza pensarci troppo su... ad ogni modo, l'ultimo rappresentante della quantomai competitiva spedizione azzurra di Taekwondo, esce di scena immediatamente abbattuto dai colpi dello spregiudicato cubano Matos, avversario che mai più potrà incontrare nella sua carriera perchè mai più calcherà i tatami mondiali. Il caraibico, dal nome quantomai emblematico, dopo aver esibito scarso senso tattico nella semifinale persa con il coreano Cha (poi campione olimpico), ha esibito anche una discutibile intelligenza nel match per il bronzo. In svantaggio di un punto, volendo superare il suo avversario, sferrà un tremendo calcio al bersaglio alto andando a segno, peccato che sbagli obiettivo e centri in pieno il volto dell'arbitro. Non accorgendosene, probabilmente, e non vedendosi riconosciuti i due punti per lo spettacolare colpo, il cubano se la prende giustamente con i giudici con tutto il tatto del caso, rimediando non solo l'esclusione dalla competizione olimpica, ma anche la squalifica a vita dal mondo del taekwondo: fuorioso!!!

Antonietta di Martino - 5,5 in una pedana magica, in una gara stellare, lei fa solo da comparsa fino al metro e novantasei, misura che fallisce miseramente. L'azzurra sembra vuota e non al meglio anche dal punto di vista tecnico. Se non altro non ci saranno rimpianti di sorta visto che per la medaglia le misure da realizzare erano veramente enormi se confrontate al metro e sessantanove di altezza della ragazza campana.

di Marco Cinelli

venerdì 22 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (14)

Terz'ultima giornata olimpica straordinaria per i colori italiani. 4 medaglie da ricordare a lungo.


Alex Schwazer: è il più forte da diverso tempo sulla massima distanza, solo oggi ha evidenziato la portata di un dominio destinato a durare a lungo. Fa ciò che vuole, addirittura dice nel dopogara che il suo scatto ai 10 km non era tale, bensì un leggero cambio di passo che testasse l'altrui resistenza. Record olimpico, lacrime, un oro limpido e pulito direttamente dall'Alto Adige. Voto 10.

Andrea Facchin-Antonio Massimiliano Scaduto: ci si attendeva la medaglia dal K4 di Rossi e soci (voto 6), invece vince la tradizione del K2 1000, che era un tempo dello stesso portabandiera. I due azzurri si rendono protagonisti di un crescendo incredibile, fino allo sprint degli ultimi 50 metri per un bronzo da fotofinish. Loro ci credevano, e urlano tutta la loro gioia ribaltandosi in acqua (e questa volta non c'è nessuna barca croata che spezzi l'idillio del bagno). Voto 8.5.

Mauro Sarmiento: deve vendicare la fidanzata Calabrese, medaglia di legno al golden kick. E, a dispetto di un tabellone che gli propone Steven Lopez, per gli amici "2 volte campione olimpico e 4 volte campione del mondo", e l'inglese di dubbie origini geografiche Aaron Cook, il campano riesce nell'impresa di raggiungere la finale. Lì assesta due calcioni sul volto di Saei, iraniano della terza età, che però ha ancora i riflessi prontissimi e una giuria decisamente devota. Voto 8+. Ma è in cabina di telecronaca il vero spettacolo. Davide Novelli è uno show-man sensazionale: dapprima definisce moldavo l'atleta delle isole Marshall non si sa in base a cosa, poco dopo è il britannico Cook a provenire dalle isole Marshall. Di colpo urla "è medaglia d'argento, è medaglia d'argento" quando Sarmiento passa in finale. Ma mentre il commentatore tecnico pronuncia "azerbo", lui è più furbo e preferisce "l'azerbaij...l'atleta dell'azerbaijan".

Pugilato: si riteneva alla vigilia dei Giochi che nei massimi e supermassimi gli azzurri dovessero ambire senza se e senza ma alla finale. Ebbene, Clemente Russo (voto 8) sfugge alla vista e ai pugni dell'americano Wilder, Roberto Cammarelle (voto 8) abbatte a badilate l'inglese Price. Gli ori si avvicinano a grandi passi, anche se Chakhiev e la "malavita" cinese si opporranno strenuamente. Intanto mettiamo in cascina il bronzo di Vincenzo Picardi (voto 8.5). Voto complessivo 8.

Volley maschile: perde i pezzi come un soffitto del Trecento. Corsano prima della partita, Mastrangelo nelle fasi centrali del match. Finisce con Meoni, Zlatanov, Birarelli, Martino e il rientrante Fei. Nonostante ciò, lotta con i brasiliani spesso fallosi e non va lontano dal colpo grossissimo. Nel quarto diverse occasioni d'aggancio, ma errori evitabili perpetuano il divario. Il bronzo è da strappare ai russi, difficile ma non impossibile per ragazzi mai privi di carattere. Voto 7.

Pentatlete: le prove multiple poco arridono agli azzurri, ben lontani dagli standard europei. La Corsini chiude in posizione appena sufficiente, ma mai entra pienamente in gioco. Settore da rivedere o forse rifondare. Voto 5.

Francesco Dell'Uomo: quel sesto tuffo da 30.60 punti è un peccato capitale, che lo fa sprofondare oltre le prime 18 posizioni, fin lì occupate con piglio tranquillo e salti di routine. Lo si attendeva in finale tra monumenti più o meno giovani, invece è eliminazione cocente. Voto 4.5.

di Daniele Todisco

Aleeeeeeeeeeeeex Schwazer!!!

giovedì 21 agosto 2008

Il pagellone azzurro (13)

Giornata con un bronzo e diversi buoni risultati per la squadra azzurra. Ci si attendeva Cleri ed è arrivata la Rigaudo. Bene anche la Calabrese nel teakwondo. Unica nota negativa le staffette veloci, squalificate entrambe.

Rigaudo - 9 non si lascia prendere dal panico quando la russa prima e la Turava poi sembrano scappare via. Lei è sorniona, fa la sua gara riprende quelle che bastano per salire sul gradino più basso del podio. Unico rammarico non aver agguantato la norvegese Platzer, argento all'arrivo appena cinque secondi avanti l'azzurra: con l'aria pesante che si respira in seno alla squadra russa (vedi alla voce doping) chissà che quella medaglia non possa in futuro diventare di un metallo più pregiato... Ma, restando in tema atletica, non possiamo nascondere la grande delusione per il comportamento delle staffette 4x100 (voto 4), fuori entrambe con squalifica: cambi orripilanti e prestazione in pista ancor peggiore invitano ad una profonda riflessione (e sono gli stessi atleti a chiederla) sulla preparazione tecnica di tali gare.

Calabrese - 7 fa quello che le viene chiesto fino alla semifinale, poi il muro da valicare diviene troppo alto e la sua rincorsa, inesorabilmente, si ferma. Peccato che anche la fortuna non l'aiuti opponendola, nella finale per il bronzo, alla statunitense Lopez e non all'atleta di Taipei Wen Su Li ormai fuori uso. Il taekwondo ci offre anche l'ennesima possibilità di tirare gli orecchi a mamma rai (voto ormai prossimo allo zero spaccato) che dapprima oscura gli ottavi della nostra portacolori, ottavi che non verrano neanche trasmessi tra una sintesi di beach volley ed una replica di tennis-tavolo, poi si eclissa proprio nel momento della finale per il bronzo: oscurantisti! Ma chi non smette di sorprendere è il mai scontato Davide Novelli (10 e lode di stima) che dapprima sparge notizie infondate sul curriculum dell'atleta coreana che per tutte le emittenti televisive e radiofoniche diviene la campionessa olimpica in carica e poi fa notare come per la calabrese "sfugga la possibilità di conquistare la medaglia d'argento" dando per scontata la sconfitta nell'irraggiunta finale per l'oro: encomiabile.

Zerial - 7- non raggiunge la finale perchè capita in una semifinale zeppa di fuoriclasse, ma l'impressione è quella di un talento grande grande che tra quattro anni tornerà ai giochi per vincere: stella nascente. Malino invece le ragazze del k2: Cicali e Sgroi chiudono una gara iniziata al rallentatore solo al quinto lontane dalla finale, insufficenti.

Cleri - 6,5 fa gara di testa per la quasi totalità dei 10 km della maratona del nuoto, ma nei metri finali non riesce a tenere le gambe dei vari Lurz e Davies. Chiude quarto ed entrerà nella storia come la prima medaglia di legno del nuoto di fondo azzurro, consolazione assai magra per un'atleta alla prima, e presumibilmente unica, apparizione olimpica.

Cagnotto - 6= la piattaforma non è più la sua gara e si vede in almeno due dei cinque tuffi offerti ai giudici, la delusione diventa enorme quando ci si rende conto che Tania resterà fuori dalla finale per appena 6 decimi di punto. Fuori anche Valentina Marocchi (6), anche lei da rivedere in almeno due tuffi.

Valentini&Benedetti - 5,5 la gara del pentathlon è gara strana in cui si mescolano discipline assai poco assortite, se poi l'organizzazione ci mette del suo il tutto diventa decisamente imprevedibile. Tra la farsa ed il rischio di incidenti gravi si snocciola la prova d'equitazione con cavalli dai nomi quantomai emblematici (onomatopeici per dirla alla Fioravanti) quali GeGe o BuBu pronti a distribuir scherzetti che neanche un bambino nella notte di Halloween. E così tra un rifiuto ed un disarcionamento, van fuori molti dei favoriti, su tutti il ceco Svoboda e per molti si presenta l'occasione di una vita. Nessuno a dire il vero la sfrutta, e a salire sul podio non sono certo carneadi. Men che meno colgono l'occasione i nostri alfieri disastrosi nella scherma e nel nuoto. Alla fine Benedetti chiude 14° e Valentini 17°, risultati in linea con le aspettative

di Marco Cinelli.