venerdì 22 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (14)

Terz'ultima giornata olimpica straordinaria per i colori italiani. 4 medaglie da ricordare a lungo.


Alex Schwazer: è il più forte da diverso tempo sulla massima distanza, solo oggi ha evidenziato la portata di un dominio destinato a durare a lungo. Fa ciò che vuole, addirittura dice nel dopogara che il suo scatto ai 10 km non era tale, bensì un leggero cambio di passo che testasse l'altrui resistenza. Record olimpico, lacrime, un oro limpido e pulito direttamente dall'Alto Adige. Voto 10.

Andrea Facchin-Antonio Massimiliano Scaduto: ci si attendeva la medaglia dal K4 di Rossi e soci (voto 6), invece vince la tradizione del K2 1000, che era un tempo dello stesso portabandiera. I due azzurri si rendono protagonisti di un crescendo incredibile, fino allo sprint degli ultimi 50 metri per un bronzo da fotofinish. Loro ci credevano, e urlano tutta la loro gioia ribaltandosi in acqua (e questa volta non c'è nessuna barca croata che spezzi l'idillio del bagno). Voto 8.5.

Mauro Sarmiento: deve vendicare la fidanzata Calabrese, medaglia di legno al golden kick. E, a dispetto di un tabellone che gli propone Steven Lopez, per gli amici "2 volte campione olimpico e 4 volte campione del mondo", e l'inglese di dubbie origini geografiche Aaron Cook, il campano riesce nell'impresa di raggiungere la finale. Lì assesta due calcioni sul volto di Saei, iraniano della terza età, che però ha ancora i riflessi prontissimi e una giuria decisamente devota. Voto 8+. Ma è in cabina di telecronaca il vero spettacolo. Davide Novelli è uno show-man sensazionale: dapprima definisce moldavo l'atleta delle isole Marshall non si sa in base a cosa, poco dopo è il britannico Cook a provenire dalle isole Marshall. Di colpo urla "è medaglia d'argento, è medaglia d'argento" quando Sarmiento passa in finale. Ma mentre il commentatore tecnico pronuncia "azerbo", lui è più furbo e preferisce "l'azerbaij...l'atleta dell'azerbaijan".

Pugilato: si riteneva alla vigilia dei Giochi che nei massimi e supermassimi gli azzurri dovessero ambire senza se e senza ma alla finale. Ebbene, Clemente Russo (voto 8) sfugge alla vista e ai pugni dell'americano Wilder, Roberto Cammarelle (voto 8) abbatte a badilate l'inglese Price. Gli ori si avvicinano a grandi passi, anche se Chakhiev e la "malavita" cinese si opporranno strenuamente. Intanto mettiamo in cascina il bronzo di Vincenzo Picardi (voto 8.5). Voto complessivo 8.

Volley maschile: perde i pezzi come un soffitto del Trecento. Corsano prima della partita, Mastrangelo nelle fasi centrali del match. Finisce con Meoni, Zlatanov, Birarelli, Martino e il rientrante Fei. Nonostante ciò, lotta con i brasiliani spesso fallosi e non va lontano dal colpo grossissimo. Nel quarto diverse occasioni d'aggancio, ma errori evitabili perpetuano il divario. Il bronzo è da strappare ai russi, difficile ma non impossibile per ragazzi mai privi di carattere. Voto 7.

Pentatlete: le prove multiple poco arridono agli azzurri, ben lontani dagli standard europei. La Corsini chiude in posizione appena sufficiente, ma mai entra pienamente in gioco. Settore da rivedere o forse rifondare. Voto 5.

Francesco Dell'Uomo: quel sesto tuffo da 30.60 punti è un peccato capitale, che lo fa sprofondare oltre le prime 18 posizioni, fin lì occupate con piglio tranquillo e salti di routine. Lo si attendeva in finale tra monumenti più o meno giovani, invece è eliminazione cocente. Voto 4.5.

di Daniele Todisco

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