giovedì 21 agosto 2008

Il pagellone azzurro (13)

Giornata con un bronzo e diversi buoni risultati per la squadra azzurra. Ci si attendeva Cleri ed è arrivata la Rigaudo. Bene anche la Calabrese nel teakwondo. Unica nota negativa le staffette veloci, squalificate entrambe.

Rigaudo - 9 non si lascia prendere dal panico quando la russa prima e la Turava poi sembrano scappare via. Lei è sorniona, fa la sua gara riprende quelle che bastano per salire sul gradino più basso del podio. Unico rammarico non aver agguantato la norvegese Platzer, argento all'arrivo appena cinque secondi avanti l'azzurra: con l'aria pesante che si respira in seno alla squadra russa (vedi alla voce doping) chissà che quella medaglia non possa in futuro diventare di un metallo più pregiato... Ma, restando in tema atletica, non possiamo nascondere la grande delusione per il comportamento delle staffette 4x100 (voto 4), fuori entrambe con squalifica: cambi orripilanti e prestazione in pista ancor peggiore invitano ad una profonda riflessione (e sono gli stessi atleti a chiederla) sulla preparazione tecnica di tali gare.

Calabrese - 7 fa quello che le viene chiesto fino alla semifinale, poi il muro da valicare diviene troppo alto e la sua rincorsa, inesorabilmente, si ferma. Peccato che anche la fortuna non l'aiuti opponendola, nella finale per il bronzo, alla statunitense Lopez e non all'atleta di Taipei Wen Su Li ormai fuori uso. Il taekwondo ci offre anche l'ennesima possibilità di tirare gli orecchi a mamma rai (voto ormai prossimo allo zero spaccato) che dapprima oscura gli ottavi della nostra portacolori, ottavi che non verrano neanche trasmessi tra una sintesi di beach volley ed una replica di tennis-tavolo, poi si eclissa proprio nel momento della finale per il bronzo: oscurantisti! Ma chi non smette di sorprendere è il mai scontato Davide Novelli (10 e lode di stima) che dapprima sparge notizie infondate sul curriculum dell'atleta coreana che per tutte le emittenti televisive e radiofoniche diviene la campionessa olimpica in carica e poi fa notare come per la calabrese "sfugga la possibilità di conquistare la medaglia d'argento" dando per scontata la sconfitta nell'irraggiunta finale per l'oro: encomiabile.

Zerial - 7- non raggiunge la finale perchè capita in una semifinale zeppa di fuoriclasse, ma l'impressione è quella di un talento grande grande che tra quattro anni tornerà ai giochi per vincere: stella nascente. Malino invece le ragazze del k2: Cicali e Sgroi chiudono una gara iniziata al rallentatore solo al quinto lontane dalla finale, insufficenti.

Cleri - 6,5 fa gara di testa per la quasi totalità dei 10 km della maratona del nuoto, ma nei metri finali non riesce a tenere le gambe dei vari Lurz e Davies. Chiude quarto ed entrerà nella storia come la prima medaglia di legno del nuoto di fondo azzurro, consolazione assai magra per un'atleta alla prima, e presumibilmente unica, apparizione olimpica.

Cagnotto - 6= la piattaforma non è più la sua gara e si vede in almeno due dei cinque tuffi offerti ai giudici, la delusione diventa enorme quando ci si rende conto che Tania resterà fuori dalla finale per appena 6 decimi di punto. Fuori anche Valentina Marocchi (6), anche lei da rivedere in almeno due tuffi.

Valentini&Benedetti - 5,5 la gara del pentathlon è gara strana in cui si mescolano discipline assai poco assortite, se poi l'organizzazione ci mette del suo il tutto diventa decisamente imprevedibile. Tra la farsa ed il rischio di incidenti gravi si snocciola la prova d'equitazione con cavalli dai nomi quantomai emblematici (onomatopeici per dirla alla Fioravanti) quali GeGe o BuBu pronti a distribuir scherzetti che neanche un bambino nella notte di Halloween. E così tra un rifiuto ed un disarcionamento, van fuori molti dei favoriti, su tutti il ceco Svoboda e per molti si presenta l'occasione di una vita. Nessuno a dire il vero la sfrutta, e a salire sul podio non sono certo carneadi. Men che meno colgono l'occasione i nostri alfieri disastrosi nella scherma e nel nuoto. Alla fine Benedetti chiude 14° e Valentini 17°, risultati in linea con le aspettative

di Marco Cinelli.

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