sabato 23 agosto 2008

Il pagellone azzurro (15)

Ci si avvia al commiato, ma se le gare sono ormai agli sgoccioli, non si può dire altrettanto per le soddisfazioni che ci vengono regalate dai portacolori azzurri. Fantastica è Josefa Idem che arriva all'argento, stesso metallo anche per Clemente Russo che forse poteva anche ambire a qualcosa in più.

Josefa Idem - 10 ancora una medaglia, ancora un argento come ad Atene, un argento che fa arrabbiare se si pensa ai soli quattro millesimi che la separano dallo storico trionfo ma, come le ricorda la collega polacca, "Josefa cosa avresti detto 12 mesi fa di un possibile argento?!?". Ed anche noi avremmo certamente firmato anche solo per una medaglia fino ad una settimana fa. Certo, fino ai 750 metri sognare era lecito e ci eravamo davvero illusi che l'oro potesse arrivare, ma fa nulla. Grazie Josefa, Londra non è poi così lontana...
Peggio va a Facchin e Scaduto, che la loro favola l'avevano vissuta ieri: nei 500 metri, distanza a loro più congeniale stando ai risultati di quello che è stato prima di questa olimpiade, la coppia siculo-veneta non è andata oltre il nono- e ultimo- posto, comunque da incorniciare la loro olimpiade.

Clemente Russo - 8,5 della finale persa non vogliamo parlarne, ci limitiamo ad elogiare il pugile campano per la sua grande olimpiade in cui ha dimostrato di essere pugile di spessore mondiale e di carattere. A nostro parere una delle note più liete dell'intera spedizione azzurra.

Marco Aurelio Fontana - 7 nei nostri pronostici della vigilia gli avevamo dato speranze praticamente nulle di finire sul podio ma, per oltre un'ora, siamo piacevolmente smentiti dal biker azzurro che si piazza a ruota dei più titolari svizzeri e li tallona fin quando questi ultimi non decidono che sia giunto il momento di fare sul serio. Il quinto posto finale è comunque un risultato di tutto rispetto ancor più se si pensa alla giovane età e alla scarsa esperienza dell'azzurro nelle gare di cross. Decisamente peggio fa invece Jader Zoli (5) che finisce 30° e doppiato dai primi, non ci si aspettava comunque molto di più.

Leonardo Basile - 6 voto in stand-by in attesa di vederlo impegnato nel match di ripescaggio annunciato dal Michael Phelps della Radio Audizione Italiana, Davide Novelli, ligio come sempre a proferir favella senza pensarci troppo su... ad ogni modo, l'ultimo rappresentante della quantomai competitiva spedizione azzurra di Taekwondo, esce di scena immediatamente abbattuto dai colpi dello spregiudicato cubano Matos, avversario che mai più potrà incontrare nella sua carriera perchè mai più calcherà i tatami mondiali. Il caraibico, dal nome quantomai emblematico, dopo aver esibito scarso senso tattico nella semifinale persa con il coreano Cha (poi campione olimpico), ha esibito anche una discutibile intelligenza nel match per il bronzo. In svantaggio di un punto, volendo superare il suo avversario, sferrà un tremendo calcio al bersaglio alto andando a segno, peccato che sbagli obiettivo e centri in pieno il volto dell'arbitro. Non accorgendosene, probabilmente, e non vedendosi riconosciuti i due punti per lo spettacolare colpo, il cubano se la prende giustamente con i giudici con tutto il tatto del caso, rimediando non solo l'esclusione dalla competizione olimpica, ma anche la squalifica a vita dal mondo del taekwondo: fuorioso!!!

Antonietta di Martino - 5,5 in una pedana magica, in una gara stellare, lei fa solo da comparsa fino al metro e novantasei, misura che fallisce miseramente. L'azzurra sembra vuota e non al meglio anche dal punto di vista tecnico. Se non altro non ci saranno rimpianti di sorta visto che per la medaglia le misure da realizzare erano veramente enormi se confrontate al metro e sessantanove di altezza della ragazza campana.

di Marco Cinelli

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