
BADMINTON
Il Badminton è uno sport di origine britannica che trae ispirazione da quella che fu la pallacorda e dal più noto tennis; sport con ingranaggi similari da cui differisce per un solo dettaglio per nulla trascurabile: l’avere a che fare con un volano prevedibile nei suoi movimenti quanto una palla “Robapazza”.
Ufficialmente ai giochi da Barcellona ’92, prevede l’assegnazione di 5 titoli olimpici; singolare e doppio maschile e femminile, doppio misto. Novità rilevante introdotta a partire dai prossimi giochi sarà quella del sistema rally-point che prevede l’abolizione del cambio palla come già sperimentato nel volley. Le gare saranno al meglio dei 3 set fino a 21 punti con eventuali “vantaggi”.
IL PASS PER PECHINO
A decretare gli olimpionici è stato il ranking della federazione internazionale in voga al primo maggio 2008: 38 gli atleti cerniti per le gare individuali, 32 per quelle in doppio con un massimo di 3 atleti/coppie per competizione. In realtà il sistema di qualificazione si è rivelato alquanto casalingo dal momento che il massimo degli atleti per gara poteva essere qualificato solo da quelle nazioni che ne avessero almeno 3 tra i primi 4 del ranking evento verificatosi in 3 specialità su
GLI ITALIANI IN GARA
L’Italia porta a Pechino una sola atleta, si tratta della romana Agnese Allegrini prima storica qualificata ai giochi del -non irresistibile- badminton italiano. Milanese d’adozione, amante del disegno e della lettura, l’Allegrini, numero 45 del ranking mondiale, andrà a Pechino anzitutto per esserci: le velleità di medaglia, per lei che vanta successi solo in tornei disputatisi in Uganda e Mauritius , sono pressoché nulle.
LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara
A giocarsi le medaglie saranno le tigri d’oriente: Cina e Indonesia in primis. Le speranze europee parlano il Danese o un Francese stentato.
Gare femminili
1) Singolare: favorite d’obbligo sembrano essere le cinesi che monopolizzano il ranking mondiale, nelle prime 5 la sola danese Rasmussen impedisce l’en-plein. Negli ultimi mondiali di Kuala Lumpur, in cui era assente la numero uno Xie, fu poker (oro, argento e due bronzi) e l’impressione è che a Pechino si assisterà inevitabilmente ad una replica. Oltre alla Xie ci saranno Lu e Zhu. Qui anche le carte europee più interessanti: la danese Rasmussen e la naturalizzata francese Pi.
Ad Atene vinse la cinese Zhang, quinta del ranking mondiale, ma quarta tra le cinesi, la campionessa in carica non potrà dunque difendere il suo titolo conquistato davanti all’olandese Audina ed alla connazionale Zhu.
2) Doppio: per la serie “deja vu”, anche qui troviamo un tris di cinesi in cima al mondo, ma in Indonesia la coppia giapponese Ogura-Shiota ha impedito il filotto mondiale: in ordine di ranking Yang-Zhang, Du-Yu, Zhang-Wei.
Ad Atene fu finale tutta cinese. Si imposero le fortissime Yang-Zang su Gao-Huang. A completare il podio le sorelle coreane Kyang.
Gare maschili
1) Singolare: la musica non cambia, ancora 3 cinesi su
Ad Atene
2) Doppio: il doppio maschile ci consente, con piacere, di non parlare di un dominio cinese. Campioni del mondo e primi nel ranking sono infatti gli indonesiani Kido-Setiawa, favoriti anche in ottica olimpica. Particolare attenzione alle coppie coreane, su tutte quella costituita da Yung e Lee vice-campioni mondiali ed olimpici in carica.
Ad Atene fu doppietta coreana con Tae-Dong che sconfissero in finale i già citati Yung-Lee. Terzi gli indonesiani Hian-Limpele.
Gare miste
1) Doppio: il podio dell’ultimo mondiale è stato riempito dalle quattro coppie che guidano il ranking mondiale, due a testa per Cina e Indonesia. L’impressione è quella di un probabile scontro tra Widianto-Natsir e Zheng-Gao a rappresentare entrambe le scuole. Possibili gli inserimenti britannici, da sempre ai vertici in questa specialità.
Ad Atene si imposero Zheng-Gao che proveranno a difendere il titolo, alle loro spalle i britannici Robertson-Emms e i danesi Eriksen-Schjioldager ormai lontani dai vertici mondiali.
di Marco Cinelli
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