
La pallamano, per la sua semplicità, ha radici molto antiche; sue versioni rudimentali si giocavano nell’antica Grecia e in epoca romana. La disciplina che oggi conosciamo è invece di origine nordeuropea. Non a caso la prima apparizione olimpica risale a Berlino 1936; black out fino a Monaco 1972, ancora Germania. Il torneo femminile esordì invece a Montreal 1976.
Un incrocio tra calcio e basket, per movimenti e sistema di gioco. Le aree di porta sono delimitate da una linea parallela alla linea di fondo disegnata ad una distanza di 6 metri; in tale area solo i portieri possono sostare, mentre gli attaccanti devono concludere da fuori (e infatti spesso si vedono i giocatori tirare in volo senza aver calpestato la zona d’area). I difensori possono intercettare la palla mentre è in aria, ma non entrare in contatto con gli attaccanti. La palla può essere tenuta per massimo 3 secondi, e un limite di tre passi è consentito con la palla in mano.
Si gioca su due tempi di 30 minuti, con eventuale supplementare di 5 minuti in caso di parità.
Le 12 squadre qualificate sono divise in due gruppi da 6. Ai gironi all’italiana seguono i quarti di finale incrociati tra le prime 4 di ogni raggruppamento, quindi eliminazione diretta fino all’oro.
IL PASS PER PECHINO
Le prime carte olimpiche sono state assegnate al paese ospitante e alla vincitrice dei campionati del mondo, occorsi tra gennaio e febbraio 2007 in Francia. In secondo luogo si sono svolti tornei continentali (non in Oceania), i cui rispettivi vincitori hanno ottenuto il pass. Infine, le prime escluse dei mondiali e delle competizioni continentali si sono sfidate in tre tornei contemporanei a Wroclaw, Parigi e Zadar, dal 30 maggio al primo giugno 2008. Quattro team per torneo, e qualificazione per le finaliste.
Nel torneo femminile girone A con Angola, Cina, Francia, Kazakistan, Norvegia e Romania e girone B con Brasile, Germania, Ungheria, Russia, Corea del Sud e Svezia.
Divisione delle squadre maschili: nel gruppo A Brasile, Cina, Croazia, Francia, Polonia e Spagna, nel gruppo B Danimarca, Egitto, Germania, Islanda, Russia e Corea del Sud.
GLI ITALIANI IN GARA
Nessuna rappresentanza italiana, in uno sport in cui gli azzurri non sono in grado di competere ad alti livelli. Sia uomini che donne hanno mancato la qualificazione al torneo europeo.
LA LOTTA PER LE MEDAGLIE
Il continente europeo è all’avanguardia del movimento, soprattutto in campo maschile. Germania, Danimarca e Francia sono attualmente le compagini più forti, ma non si possono dimenticare Croazia e Spagna. In ambito femminile, out le danesi triplici campionesse olimpiche, sono Russia e Norvegia le favorite.
Torneo femminile
Con 3 medaglie d’oro negli ultimi 4 mondiali, le ragazze russe si apprestano a cogliere un titolo che manca da Mosca 1980. Formazione equilibrata senza realizzatrici strepitose, si affida al portiere Inna Susina, alla coppia di ali Polina Vyakhireva e Yana Uskova e alla magnifica Nadezhda Muravyeva, in nazionale dal 2000. Appena dietro, come detto, c’è la Norvegia, che in Francia si è arresa in finale 29-24 (ma nel secondo turno eliminatorio le nordiche l’avevano spuntata 22-21) ma che è campionessa europea 2006. Anche le norvegesi possono contare su un ottimo estremo difensore, Katrine Lunde Haraldsen, nonché su due pedine elette migliori giocatrici in Francia e agli Europei 2006 di Svezia: la svedese naturalizzata Katja Nyberg e Gro Hammerseng.
Terza incomoda è la Germania, che punta a salire la scala per l’Olimpo a suon di gol. La squadra teutonica è delle realizzatrici: 58 gol per Nadine Krause in Svezia (e premio di miglior giocatrice dell’anno), 85 per Grit Jurack agli ultimi campionati del mondo.
Indubbiamente Romania e Ungheria sono rappresentative temibili, ma attenzione ad Angola e Corea del Sud che ai mondiali furono tra le prime 8. Tra le africane, Marcelina Kiala è la giocatrice che si accolla più responsabilità in fase di conclusione assieme a Nair Almeida; tra le asiatiche, è proverbiale la precisione sottoporta di Sunhee Woo.
Ad Atene la Danimarca colse il terzo titolo olimpico consecutivo imponendosi sulla Corea del Sud. Terza l’Ucraina.
Torneo maschile
Meno semplice delineare una graduatoria di qualità. La Germania sul terreno amico ha conquistato l’oro mondiale, ma agli europei dello scorso gennaio è giunta quarta, battuta da Danimarca e Francia nei match conclusivi. Henning Fritz in porta, Michael Kraus come centro arretrato e Florian Kehrmann sull’esterno destro sono punti fermi di una squadra compatta che ha in Pascal Hens un ottimo realizzatore.
In quanto a cannoniere la Danimarca non è da meno: Lars Christiansen, più di 1100 gol in oltre 250 partite con la nazionale, insomma un’istituzione. All’estremo opposto del campo, Kasper Hvidt, portiere all-star agli ultimi europei. Infine Lasse Boesen, altro esperto attaccante e Michael Knudsen, geniale pivot.
Francia e Croazia s’infileranno sicuramente nella battaglia per le medaglie. I transalpini, terzi agli europei e appena giù dal podio ai mondiali, sono sempre presenti nei momenti che contano. E in più possiedono il fattore Karabatic: il 24enne di origini serbe, miglior realizzatore degli ultimi europei di Norvegia nonché miglior giocatore della manifestazione, è considerato, a dispetto della sua ancora giovane età, il pallamanista più completo al mondo. Daniel Narcisse e Luc Abalo le sue braccia. I croati invece si affideranno a Ivano Balic, altro marcatore di primissimo livello e votato MVP dei mondiali tedeschi, e a diversi interpreti dello splendido oro di Atene, su tutti Igor Vori, Blazenko Lackovic e Petar Metlicic.
Spagna e Polonia infine gli outsider più credibili.
Ad Atene in fila Croazia, Germania e Russia.
PROGRAMMA GARE
di Daniele Todisco
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