
La nascita del tennis tavolo, o più comunemente ping-pong, risale agli ultimi decenni dell’800. La sua culla, come peraltro del fratello maggiore, è l’Inghilterra vittoriana.
Solo da Seul 1988 la Federazione Internazionale ha visto riconosciuta tale pratica come sport olimpico. Gli atleti cinesi hanno da allora e fino ad oggi dominato: si consideri che su 20 gare individuali e di doppio lungo 5 edizioni dei Giochi hanno conquistato ben 33 medaglie.
A Pechino si assegneranno come da tradizione 4 medaglie d’oro, ma con una sostanziale novità: la gara di doppio è sostituita da una gara a squadre.
Le gare individuali si svolgono sulla base di tabelloni ad eliminazione diretta a 64 giocatori. Poiché sia per il torneo maschile che per quello femminile il numero di qualificati è maggiore (77 uomini e 78 donne) si procede in questo modo: i primi 16 del ranking mondiale nonché teste di serie sono direttamente qualificati al terzo turno; i giocatori dal 17° al 32° posto nel ranking mondiale avanzano direttamente al secondo turno; gli atleti dal 33° al 48° sono allineati al primo turno e attendono gli ultimi 16 pongisti (dal 49° all’ultimo qualificato) che si contendono l’inserimento nel tabellone in un turno eliminatorio. Ogni match si disputa sulla distanza di sette games, vince chi arriva primo a 4. Si aggiudica il game chi arriva a 11, con il servizio che si alterna ogni due punti (sul 10-10 si procede ai vantaggi con servizio sempre alternato fino a che uno dei due giocatori non ha distanziato di due punti l’avversario).
Alla gara a squadre partecipano 16 team composti da 3 pongisti. I team vengono racchiusi in 4 gruppi da 4 squadre secondo l’ordine di merito espresso dal ranking internazionale. All’interno dei gironi, ogni squadra sfida le altre tre in quello che viene chiamato “contest”. Un contest è composto da 5 match, ognuno a sua volta costituito da 5 games. Si aggiudica il contest il team che s’impone in 3 match (e si aggiudica il match il team che s’impone in 3 games). I 5 match del contest sono fissati dal regolamento: si parte con 2 singolari, con sfidanti decisi dai rispettivi allenatori; il terzo match è un doppio, che chiama in causa il terzo giocatore non schierato nei primi 2 singolari; qualora ce ne fosse bisogno, si procede al terzo e quarto singolare, in cui l’allenatore può solo in parte decidere chi schierare (vale l’obbligo per cui ogni pongista deve disputare almeno due match).
Le squadre prime qualificate si battono per la medaglia d’oro e d’argento in gare di play-off. Le squadre seconde classificate affrontano scontri diretti per la medaglia di bronzo, gareggiando inoltre con le perdenti del play-off.
IL PASS PER PECHINO
Il visto per la Cina è stato assegnato dapprima ai primi 20 giocatori e giocatrici del ranking internazionale, pubblicato nel dicembre nel 2007 al termine delle finali del Pro Tour. Quindi in tornei continentali (Africa, Asia, Nordamerica, Sudamerica, Europa ed Oceania) tra fine 2007 e aprile 2008; infine a Budapest dall’8 all’11 maggio 2008, in occasione del “Final World Qualification Event”, che dichiarava ammessi ai Giochi i primi 3 pongisti.
A questo punto la federazione internazionale ha previsto fino a 22 ulteriori posti, con la motivazione generale di prevenire forfait, squalifiche, ritiri individuali o di comitati nazionali; più precisamente ha utilizzato tali carte opzionali per completare i team che avrebbero partecipato al torneo a squadre ma che fino ad allora avevano qualificato nel torneo individuale solo 1 o 2 atleti. Le carte rimaste inutilizzate sono finite nelle mani dei pongisti classificatisi dopo il 3° posto nel già citato torneo di qualificazione finale. Ogni paese può qualificare un massimo di 3 atleti.
Per quanto riguarda la gara a squadre, i posti sono stati assegnati secondo il ranking internazionale: 6 posti per le nazioni leader di ogni continente (l’America è divisa tra nord e sud), mentre i restanti 10 (il posto per la nazione ospitante è stato riciclato perché la Cina è campionessa asiatica), in successione, ai paesi con migliore posizione nel ranking che avevano qualificato 3 atleti alla gara individuale, ai paesi con migliore posizione nel ranking che avevano qualificato 2 atleti alla gara individuale, infine ai paesi meglio posizionati nel ranking che avevano un solo atleta qualificato. Ovviamente l’assegnazione s’interrompeva non appena il limite di 16 posti fosse stato raggiunto.
GLI ITALIANI IN GARA
L’Italia sarà presente nelle 2 gare individuali, mentre invece non parteciperà alle gare a squadre.
Curiosamente, nessuno dei 3 pongisti qualificati è italiano di nascita.
Nel torneo maschile il nostro rappresentante sarà Mihai Bobocica, 22enne di origine romena, giunto undicesimo al torneo di Budapest e dunque ripescato. Bobocica è campione italiano 2007 e all’attivo ha risultati di rilievo nel doppio agli Europei del 2004. Negli ultimi mondiali è stato eliminato nel secondo turno di qualificazione dal cileno Juan Papic. Non è lecito aspettarsi troppo da lui, accedere ai 16esimi sarebbe già un ottimo risultato.
Nel torneo femminile Weinling Tang Monfardini, di chiare origini cinesi, e Nikoleta Stefanova, 24enne nata in Bulgaria. La prima si è qualificata in occasione degli Europei di Nantes dell’aprile di quest’anno: ad Atene in doppio fu sconfitta al primo turno dalla coppia cinese che poi vinse l’oro, mentre ai mondiali incappò ai 32esimi nella straordinaria Zhang Yining. La Stefanova, invece, ha dovuto attendere il ripescaggio di Budapest, torneo in cui ha raggiunto i quarti di finale. Per 6 anni consecutivi ha conquistato il titolo italiano assoluto. Anche lei a Zagabria 2007 dovette interrompere la propria corsa a causa di una cinese, Yao Yan, che la sconfisse seccamente 4-0.
Se il sorteggio è fortunato, e dunque si evitano le cinesi (quelle vere, più forti delle naturalizzate), si può aspirare agli ottavi di finale. Pensare oltre è forse utopico.
LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara
Scontato assegnare i favori del pronostico ai cinesi, in tutti e quattro i tornei. Gli avversari principali sono asiatici: Corea del Sud, Giappone, Hong Kong e Singapore. In Europa Germania a livello maschile e Romania a livello femminile guidano il plotone.
Gare maschili
- Individuale: Wang Hao e Ma Lin, in testa al ranking, sono i principali indiziati per la medaglia d’oro. A Zagabria si scontrarono in semifinale, e la spuntò 4-2 il secondo. Entrambi però in quell’occasione dovettero soccombere al terzo cinese presente a Pechino, e cioè Wang Liqin. Se si pensa che il quarto semifinalista degli ultimi mondiali è il sudcoreano Ryu Seung Min e che nei quattro nomi appena citati c’è l’intero podio di Atene, ci si rende conto che le distanze si sono ormai cristallizzate. Oltre l’Olimpo, vi sono numerosi atleti con velleità magari non di podio, ma quantomeno di top five: il pongista di Hong Kong Li Ching, quello di Singapore Gao Ning, o ancora il cinese di Taipei Chuan Chih Yuan; al momento attuale, solo due europei sembrano in grado di competere con la crema asiatica, e cioè il tedesco Timo Boll e il bielorusso Vladimir Samsonov, unici rappresentanti del vecchio continente ai quarti di finale dell’ultimo mondiale, nonché terzo e quarto del ranking a fine 2007. Ultima menzione per il ceco Peter Korbel, unico pongista a vincere 2 games contro un cinese nell’ultimo campionato mondiale a squadre.
- Squadre: sarebbe bizzarro che una nazionale forte come quella cinese, che schiera i tre fenomeni di cui abbiamo già parlato, e perlopiù in casa, perdesse la medaglia d’oro. Ai mondiali a squadre disputati quest’anno a Guangzhou, dunque in un contesto simile a quello che gli atleti troveranno a Pechino, la Cina ha inflitto a Repubblica Ceca, Hong Kong e Corea del Sud, pesanti cappotti. Proprio Hong Kong e Corea del Sud (oltre al campione olimpico Ryu, ci saranno Oh Sang Eun e Yoon Jae Young) sono i più vicini antagonisti dei mostri cinesi. Giappone, Taipei e Germania le outsider.
Gare femminili:
- Individuale: i primi due nomi sono ancora una volta cinesi, e cioè Zhang Yining, istituzione del ping pong mondiale e non solo per l’oro olimpico ad Atene (anche il titolo mondiale 2005 a Shanghai, e l’argento nel 2003 a Parigi), e la acerrima rivale degli ultimi anni Guo Yue, che ha riscattato la sconfitta di Shanghai con la vittoria in semifinale a Zagabria (e il successivo oro mondiale). Dunque campionesse olimpica e del mondo in carica, le due cinesi dovranno ribattere gli assalti soprattutto della compagna di squadra Nan Wang, 3 ori olimpici in bacheca e la personalità della primadonna, e in seconda battuta delle due pongiste di Singapore Wang Yue Gu e Li Jia Wei. A Zagabria solo due atlete sulle otto arrivate ai quarti di finale provenivano da un paese che non fosse la Cina: l’americana (manco a dirlo di origini cinesi) Wang Chen e la coreana Kim Kyung Ha; solo per questo meritano menzione. Pericolose pure le giapponesi, in particolare Ai Fukuhara. Tra le europee le più competitive sono anch’esse asiatiche naturalizzate: dalla tedesca Wu Jia Duo all’austriaca Liu Jia, dall’olandese Li Jiao alla polacca Li Qian. Infine le autoctone del vecchio continente: soprattutto le romene Daniela Dodean e Elizabeta Samara e l’ungherese Krisztina Toth.
- Squadre: se la Cina conferma il ruolo di squadra da battere, è Singapore la sola compagine in grado di impensierire le padrone di casa. Nella finale dei mondiali di Guangzhou, Li Jia Wei spaventò il pubblico infliggendo un pesante 3-0 alla Guo Yue; poi toccò a Zhang Yining vincere seconda e quarta partita e mantenere il primato entro confine. Coreane e giapponesi si contenderanno probabilmente il bronzo e se una squadra extra asiatica dovesse salire sul podio, si tratterebbe di Olanda e Romania. Le orange schierano due naturalizzate, Li Jiao e Lie Jie, con le quali si sono tolte il lusso di superare le coreane agli ultimi mondiali (anche grazie all’apporto di Elena Timina), mentre le romene opposero buona resistenza al devastante impatto della Cina.
PROGRAMMA GARE
Ben 11 giorni di gare per completare i 4 podi. Si parte il 13 e il 14 agosto con i 3 round previsti dai gironi all’italiana della competizione a squadre, lungo tutta la giornata (grossomodo dalle 4 di mattina ora italiana alle 16.30). Il 15 agosto il primo turno di eliminazioni dirette per il bronzo e in più le semifinali per oro e argento donne, mentre il 16 tocca agli uomini nominare le due squadre che si batteranno per il primato. 17 e 18 sono i giorni delle prime verità con le finali per le medaglie, alle 8.30 (bronzo) e 13.30 (oro). Senza soluzione di continuità partono le eliminatorie del torneo individuale, con lunghissime sessioni di gioco il 19-20-21. Il 22 si parte da quarti e semifinali e si giunge ad assegnare le medaglie femminili, dalle 14.30 circa; il 23 gli uomini, impegnati in semifinali notturne e finali pomeridiane, colpiscono le ultime palline.
di Daniele Todisco
2 commenti:
immagino che poichè il tennitavolo viene considerato universalmente uno sport minore non abbia spazio nella programmazione predefinita delle gare olimpiche, peraltro qui in italia non avremo modo di seguire il torneo e i nostri atleti nelle gare individuali eppure io che seguo un po' tutti gli sport ritengo il tennistavolo sia molto più spettacolare di tanti altri sport presenti alle olimpiadi che la Rai e EUROSPORT ci propinano quotidianamente forse per aiutarci a prendere sonno.ciao a tutti Felice
Sulla considerazione degli sport minori da parte della Rai il discorso è vecchio e molto articolato. Devo però sottolineare che in quest'occasione la tv di stato, più di eurosport che fonda la sua programmazione su poche discipline (basket, ginnastica, nuoto e atletica), offre un prodotto variegato. Sugli 8 canali in streaming già segnalati su questo sito, succede non di rado che venga trasmesso il ping pong. Ad esempio ieri e oggi mi sono goduto semifinali e finali a squadre (nel pomeriggio italiano, quando molti sport avevano già concluso il programma quotidiano), e spero si possa fare lo stesso per l'individuale.
Dai che magari le partite dei nostri vanno pure in televisione...forza ragazzi!
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