sabato 16 agosto 2008

Il Pagellone azzurro (8)

Arrivano due medaglie rosa, ma il bottino di giornata è decisamente più scarso di quanto ci si potesse aspettare.

Alessia Filippi: nuota a livelli umani, segna nuovamente il personale su una distanza che ha conosciuto solo in questa stagione. Incontra la Adlington, che distrugge un record del mondo ventennale e fugge sin dalle prime vasche. La lunga romana sale in progressione e si conquista un posto di primo piano. Voto 8.5

Ilaria Salvatori: esordisce ai Giochi ed è già battaglia per il bronzo. La Trillini le chiede il cambio e lei offre un contributo decisivo con stoccate che aprono il divario. E così sul podio ci sale anche lei, da quarta incomoda, protagonista per un giorno. Voto 8.

Vincenzo Picardi: condotta di gara perfetta, attendista e poi aggressiva, contro il pugile dominicano Payano, e accesso ai quarti di finale. Sempre mobile sulle gambe e efficace con il montante destro. Ora un tunisino lo separa dalla medaglia. Voto 8.

Fratelli Sibello: si teme il peggio dopo il 17esimo posto nella prima regata del giorno, che li allontana dal podio dopo una lunga presenza. Poi ritengono di non poter sprecare quanto fatto finora e si riprendono la seconda piazza con due ottime prove, nonostante l'ormai usuale vento leggero e discontinuo. I danesi son lontani, meglio guardarsi dietro. Voto 7.

Flavio Cannone: non è all'esordio Olimpico, non paga l'emozione, ma è lontano dalla finale. Evidentemente il valore degli avversari è cresciuto enormemente. Sul trampolino elastico cinesi e russi splendono, lui non demerita ma finisce 14esimo. Parziale delusione. Voto 6-.

Falco-Benelli: il tiro a volo delle meraviglie cade nella disciplina che di più ultimamente aveva regalato gioie all'Italia, lo skeet. Il campione olimpico uscente non entra in gara, Falco commette un errore decisivo nell'ultima sessione da 25. Bastava un 119/125 per la finale, azzurri deludenti. Voto 5.

Atletica azzurra: il 7.81 di Andrew Howe (voto 4.5, l'infortunio passa da una gestione approssimativa di sè), misura insufficiente per superare la qualificazione, è pesante per le aspettative dell'atletica italiana e dunque spazza via ogni altra cosa. C'è Libania Grenot (voto 7.5), italo-cubana, che sui 400 fa registrare un valoroso record italiano sotto i 51 secondi; Chiara Rosa (voto 6.5) e Anita Pistone (6+) che brillano in mattinata in lancio e corsa ma tramontano presto, sotto i colpi di una concorrenza inarrivabile; c'è Ivano Brugnetti (voto 6), marciatore di fatto, che per pochi metri non ruba il bronzo all'australiano Tallent, canguro anch'egli di fatto (salta più che camminare). Ci sono atleti del tutto fuori luogo, come il discobolo Kirchler (voto 4) e il siepista Villani (sv, tibiata dolorosa sull'ostacolo), non pronti per una manifestazione di tale portata. Ma c'è soprattutto la rincorsa confusa e lo slancio precario di Andrew Howe, e il voto ne è pesantemente influenzato. Voto 5-.

Settebello: anche la Germania, di tradizioni praticamente nulle, ci è superiore. Tre sconfitte in quattro gare, eliminazione immediata e una rifondazione che ora si deve completare. Voto 4.

Nazionale di calcio: occasione sprecata malamente contro un avversario che gioca per 80 minuti nella propria metacampo. Rigore a favore e superiorità numerica, poi gestione e organizzazione pessime. Ci si mettono un guardalinee sguercio, le papere di Viviano (voto 2, dopo il 2-3 salta addosso a chiunque gli capiti sotto tiro) e l'assenza ingiustificata di qualche supposto genietto. Voto 5 per il torneo, 3 per la prestazione contro il Belgio.

di Daniele Todisco

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