domenica 20 luglio 2008

Uno sport al giorno: Ciclismo su pista

CICLISMO SU PISTA

Il ciclismo su pista è disciplina inserita nel programma dei giochi fin dall’avvento dell’era olimpica moderna per quanto nel corso degli anni siano stati radicali i mutamenti in seno alle specialità assegnatarie di medaglie. Miniera d’oro per nazioni quali la Francia, la Germania, l’Italia, l’Olanda e- recentemente- la Gran Bretagna.

Novità di questi giochi sono l’abolizione del km da fermo uomini e dei 500 m da fermo donne; introdotti inoltre i 20 punti di bonus per chi doppia il gruppo nella gara a punti.

Tra le discipline più “sessiste” dei giochi, ben 7 dei 10 titoli che verranno assegnati a Pechino andranno agli uomini: sprint ed inseguimento individuale e a squadre, Keirin, corsa a punti e Madison (“l’americana”). Tra le donne verranno assegnati i soli titoli dell’inseguimento, della corsa a punti e dello sprint.

Nella sprint individuale è previsto un turno di qualificazione “contro il tempo” a cui fa seguito la fase ad eliminazione diretta con ottavi, quarti, semifinali e finali. Sono previsti ripescaggi tra gli ottavi ed i quarti e tra i quarti e le semifinali. Anche nella gara a squadre è prevista un’analoga qualificazione cui fanno seguito finali immediate: le prime due delle qualificazioni accedono alla finale per l’oro, la terza e la quarta si giocano il bronzo.

Quest’ultima modalità viene adottata in toto nell’inseguimento sia a squadre che individuale. Tale gara si disputa sulla distanza dei 4km, ma viene interrotta in caso di doppiaggio.

La corsa a punti si disputa sulla distanza dei 40 km per gli uomini e sui 25 per le donne con sprint previsti ogni 10 giri (5,3,2,1 punti ai primi quattro). L’atleta che doppia il gruppo acquisisce 20 punti.

Il Madison, o Americana, si snoda sulla distanza di 200 giri, 50 km. La gara si disputa a coppie con cambi… all’americana appunto. Come nella corsa a punti sono previsti sprint ogni 20 giri con analoga attribuzione dei punteggi.

Il Keirin, simile allo sprint, prevede batterie da 8 giri di cui 5 e mezzo dietro una motoretta (Derny) e 2 e mezzo di sprint. Il Derny accelera progressivamente da 30 km/h fino ai 50 km/h per defilarsi dagli atleti. Il format della competizione prevede 4 batterie da 6 atleti: i primi due accedono alle semifinali, gli altri vanno ai ripescaggi. Nelle semifinali solo i primi 3 accedono direttamente alla finale.


IL PASS PER PECHINO

A determinare le liste di partenza dei giochi olimpici hanno partecipato i campionati del mondo di Manchester (marzo 2008) e la coppa del mondo UCI della stagione 2008. Unica nazione al completo sarà la Gran Bretagna con 18 atleti. L’Italia ha conquistato solo 5 carte olimpiche.

GLI ITALIANI IN GARA

A rappresentarci ai giochi saranno 4 atleti: Vera Carrara, Angelo Ciccone, Fabio Masotti e l’eterno Roberto Chiappa che disputerà la gara sprint individuale e il Keirin. Speranze azzurre riposte proprio in Chiappa per lo sprint e in Vera Carrara nella gara a punti

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara

Parte da padrone nella lotta per le medaglie dovrebbe farla la Gran Bretagna, grandi speranze anche per Francia, Olanda e Australia.

Gare femminili

1) Sprint: alla gara prenderanno parte soltanto 12 atlete in rappresentanza di 10 nazioni. A poter schierare 2 atlete saranno Olanda e Gran Bretagna, quest’ultima potrà contare sulla grande favorita, la campionessa del mondo in carica Victoria Pendleton dominatrice incontrastata delle ultime stagioni. A darle fastidio ci penserà la statunitense Jennie Reed, bronzo iridato e leader di Coppa del Mondo. Outsider l’olandese Kanis, la lituana Krupckaite- che fu seconda a Manchester- e la padrona di casa Guo

Ad Atene trionfo la canadese Muenzer sull’olandese Abassova ed Anna Maeres, l’unica delle tre che sarà presente anche a Pechino.

2) Inseguimento: si profila un testa a testa tra le due grandi interpreti della specialità: la britannica Rebecca Romero e la Statunitense Sarah Hammer rispettivamente prima e seconda sia ai mondiali che nel ranking UCI. Alle loro spalle l’australiana Mactier argento olimpico, bronzo iridato e vincitrice, davanti alla Romero, del test event a Pechino nel dicembre scorso.

Ad Atene vinse la neozelandese Sarah Ulmer davanti alla già citata Mactier e all’eterna Leontiel van Moorsel. Anche in questo caso ai prossimi giochi sarà presente solo un terzo del podio ateniese.

3) Corsa a punti: l’Italia cala le proprie carte e lo fa affidandosi alla ventottenne Vera Carrara bronzo a Manchester, campionessa del mondo lo scorso anno, leader del ranking UCI e quarta ad Atene, l’azzurra è chiamata alla definitiva consacrazione. Sue principali avversarie saranno l’iridata Marianne Vos, Trine Schmidt oltra alla solita Slyusareva ed alla padrona di casa Yan Li

Ad Atene si impose la russa Olga Slyusareva precedendo la messicana Mendez e la colombiana Calle.

Gare maschili

1) Sprint a squadre: grande favorita è la Francia trascinata da Tournant che continuerà a dare vita all’eterna sfida con Gran Bretagna ed Olanda. Un gradino indietro sembrano essere i tedeschi campioni olimpici in carica e l’australia.

Ad Atene il podio fu decisamente sorprendente con la Francia, grande favorita della vigilia, beffata in semifinale dalla Germania che non ebbe poi grosse difficoltà a sbarazzarsi di un insolito Giappone.

2) Keirin: campione del mondo incarica, leader del ranking UCI e vincitore del test event a Pechino, Chris Hoy è l’indiziato numero uno per l’oro e sembra difficile che i vari Tournant, Mulder o Volikakis possano impedire il verificarsi del pronostico. L’Italia si affida a Roberto Chiappa, il keirin non è la specialità in cui meglio si esprima, ma le possibilità di fare comunque bene ci sono.

Ad Atene il podio fu colonizzato dagli Aussie: oro a Bayley e bronzo a Kelly. Tra i due lo spagnolo Escuedo.

3) Sprint individuale: come nella gara a squadre, sarà una lotta Franco-Britannica a stabilire il prossimo campione olimpico. Il solito Chris Hoy dovrà vedersela col giovane leader del ranking Sireau e con Bourgain. A fare da quarto incomodo ci penserà il nostro Roberto Chiappa, semifinalista mondiale (battuto nella finale per il bronzo dal ripescato Bourgain), l’azzurro si gioca a 35 anni la sua vera occasione per vincere una medaglia olimpica dopo il quarto posto ottenuto a Barcellona ’92.

Ad Atene Ryan Bayley completò la doppiettà beffando in finale Theo Bos, bronzo per il tedesco Renè Wolff.

4) Inseguimento a squadre: ancora grandi possibilità- quasi certezze- di medaglia d’oro per i quattro formidabili Britannici saliti in cattedra dopo l’argento conquistato ad Atene dietro un’Australia che ora sembra soccombere anche alla Danimarca in forte ascesa. Tra le outsider spicca la Nuova Zelanda.

Ad Atene Mc Gee trascinò l’Australia all’oro davanti alla Gran Bretagna ed alla Spagna.

5) Inseguimento individuale: anche qui l’esito sembra scontato a vantaggio della Gran Bretagna se è vero che Bradley Wiggins, oltre ad essere campione olimpico in carica, ha conquistato gli ultimi due titoli iridati e pedala su tempi lontani anni luce da tutti gli avversari. Primo degli umani, e leader del ranking UCI, è l’olandese Huizenga. In lizza per il podio anche McGee, Markov e Roulston.

Ad Atene Bradely Wiggins superò in finale McGee, terzo lo spagnolo Escobar.

6) Madison: a giudicare dallo stato di forma ostentato da Mark Cavendish nel corso del tour de France pochi dubbi sulle pretese della coppia Britannica composta appunto dal ragazzo dell’Isola di Man e da Bradley Wiggins; coppia straordinariamente assortita con la ruota più veloce del gruppetto ed uno dei pochi in grado di prendere il giro. In seconda battuta attesi gli eterni svizzeri Marvulli-Risi e gli esperti spagnoli Llaneras-Torrent.

Ad Atene si impose la coppia australiana composta da Grame Brown e Bradley McGee sugli svizzeri Marvulli-Risi ed i britannici Hayles-Wiggins.

7) Corsa a punti: si profila come la gara più incerta, ma forse questa gara lo è per definizione, dell’intero palinsesto olimpico. Kiryenka è il campione del mondo in carica, mentre a guidare il ranking UCI è l’australiano Meyer, non sono però trascurabili Ignatiev, Llaneras, Ryblon e Schep per un lotto di pretendenti quantomai ampio.

Ad Atene si impose il russo Ignatiev sullo spagnolo Llaneras e il tedesco Fulst.


di Marco Cinelli

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