mercoledì 23 luglio 2008

Uno sport al giorno: Nuoto (in vasca)

NUOTO

Il nuoto è uno dei pochi sport da sempre presenti nell’era olimpica moderna. In principio fu solo lo stile libero (il crawl) a cui fecero seguito il dorso nel 1900 e la rana a partire dal 1904. Novità del dopoguerra fu la farfalla (come evoluzione della rana) dal 1956.

Ai prossimi giochi olimpici, il nuoto tra le corsie assegnerà ben 32 allori che pongono tale disciplina al secondo posto per titoli assegnati dietro l’atletica.

Il format olimpico è il medesimo adottato da campionati mondiali ed europei: batterie di qualificazione con passaggio del turno dei 16 migliori tempi alle semifinali, da cui hanno accesso alle finali gli 8 migliori tempi. Fanno eccezione le gare sulla distanza di 400, 800 e 1500 m, oltre che le staffette, per le quali si ha l’accesso diretto alla finale per i migliori 8 tempi delle batterie. Sono previsti spareggi in caso di ex-equo.

IL PASS PER PECHINO

Conditio sine qua non per volare a Pechino è il raggiungimento dei limiti fissati dalla federazione internazione (FINA) per le gare individuali, mentre per le staffette fondamentale era l’ingresso nell’elite (top12) ai mondiali di Melbourne 2007. Ogni nazione può dunque schierare due atleti per disciplina qualora entrambi fossero in possesso del limite A, nel caso in cui un solo atleta raggiunga il limite A o il limite B, esso sarà l’unico schierabile a titolo individuale.

Prassi comune nei paesi dalla grande tradizione natatoria quali Usa, Australia o Germania è quella della qualificazione tramite trials: gare di campionato nazionale che qualificano i primi due ai giochi indipendentemente dal curriculum degli stessi a condizione- ovviamente- che essi siano in possesso del limite.

GLI ITALIANI IN GARA

La federazione italiana ha seguito, anche in questa circostanza, la “linea dura” tenuta negli ultimi anni portando ai giochi, nelle gare individuali, solo quegli atleti in grado di tenere alto il nome del nuoto azzurro con qualche eccezione per coloro che sarebbero comunque volati a Pechino per le staffette. A Pechino andranno 26 atleti per le competizioni a titolo individuale (18 maschi e 8 donne) a cui si sommeranno gli atleti impegnati nelle sole staffette.

Le grandi speranze azzurre sono riposte in Federica Pellegrini, Alessia Filippi, Filippo Magnini e Federico Colbertaldo, oltre che nella 4x200 sl maschile.

La 20enne veneziana è chiamata alla conquista di una prima storica medaglia d’oro al femminile del nuoto azzurro: 200 sl e 400 sl le due gare in cui tentare l’ingresso nella storia. Discorso analogo per la 21enne romana che si disimpegnerà nei 400 mx e- soprattutto- negli 800 sl dove parte con i favori del pronostico. Più arduo il raggiungimento degli obiettivi da parte dei maschietti: Magnini, dopo il doppio titolo mondiale, sembra non essere più il re della specialità sopravanzato da Alain Bernard e da Eamon Sullivan forti dell’innovativo costume Speedo lzr, qualora l’arena colmasse in gap nei confronti dell’azienda rivale, Pippo potrebbe comunque tornare in lizza anche per il gradino più prestigioso del podio. Federico “Scienzy” Colbertaldo tenterà invece l’assalto ai 1500 sl, passando per i 400 assieme a Max Rosolino; avversari da battere gli statunitensi Vanderkaay e Jansen, il russo Priloukov, il coreano Park, il polacco Stanczyck ed il ritrovato Grant Hackett. Infine qualche parola per la 4x200 sl maschile, bronzo olimpico in carica, che tornerà ai giochi per difendere tale gradino del podio in virtù di una superiorità schiacciante di Usa e Australia.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

Sarà ancora l’eterno confronto tra la scuola Australiana e quella Statunitense ad alimentare le sfide per la conquista delle medaglie. Alle loro spalle le scuole emergenti di Francia, Italia, Giappone e Polonia.

Grande interesse anche per la sfida personale che Michael Phelps ha nuovamente lanciato verso il record di Mark Spitz ed i suoi 7 ori di Monaco ’72. Questa volta sembra proprio che l’ex Kyd di Baltimora possa farcela… al femminile occhi puntati su Katje Hoff, 19enne statunitense, che si disimpegnerà anche lei su più fronti: una sorta di Phelps al femminile chiamata a raccogliere tante medaglie e record.

L’impressione è quella che, con l’introduzione dello speedo lzr, assisteremo, ad ogni modo, ad una olimpiade che rivoluzionerà radicalmente il mondo natatorio.

Gare Femminili

1) 50 sl: grande favorita è l’australiana Lisbeth Lenton (recentemente coniugata Trickett) che nei trials australiani a fine marzo ha segnato il record del mondo in 23.97. Alle sue spalle, in quella occasione, finì la 15enne Campbell, altra indiziata per il podio con Veldhuis, Steffen e Torres. Per l’Italia ci sarà l’eterna Cristina Chiuso che mira, quantomeno, alle semifinali.

2) 100 sl: raddoppia la distanza, ma non cambiano i nomi. Anche qui favori del pronostico per la Lenton. Alle già citate per i 50, si aggiunge anche la Coughlin per la lotta alle medaglie. Per l’Italia ci sarà la Simonetto, chiamata al miglioramento del proprio personale.

3) 200 sl: l’Italia cala il primo jolly con Federica Pellegrini. Argento olimpico e bronzo iridato in carica, l’azzurra ha il quarto tempo delle liste mondiali, ma l’1.56.10 nuotato in scioltezza al settecolli dà l’impressione di valere molto di più di quanto già non dica. A darle filo da torcere sarà, su tutte, la ragazzina terribile del nuoto Usa Katje Hoff, ma occhio anche a Sara Isakovic. Resta invece un’incognita l’argento iridato Annika Lurz che si è nascosta sin qui, mentre sarà assente- perché sconfitta ai campionati nazionali- Laure Manaudou, campionessa mondiale e record-woman in carica.

4) 400 sl: seconda carta per l’Italia e per la Pellegrini. I 400 sono la specialità in cui, obiettivamente, ci aspettiamo di più dalla veneziana. Detentrice del record del mondo e primatista stagionale con 7 decimi sulla Hoff, Federica mira all’oro con decisione… e anche noi ci aspettiamo che a suonare sia l’inno di Mameli. In questa gara potremo anche assistere ad uno dei confronti più attesi dell’intera olimpiade con la rivale sportivo-amorosa Laure Manaudou (campionessa olimpica e mondiale in carica), proprio con la Hoff a fare da terzo incomodo.

5) 800 sl: è la volta di Alessia Filippi, tra le maggiori indiziate all’oro con la solita Hoff e Rebecca Adlington, detentrice del primato stagionale. Un gradino sotto la Potec e Kate Ziegler.

6) 100 do: discorso chiuso alle statunitensi con la Coghlin (primatista mondiale) che dovrà guardarsi dalla Hoelzer. Grande attesa anche per la Manaudou e per la Coventry, più forti nella distanza doppia. Per l’Italia, senza grosse pretese, ci sarà Romina Armellini.

7) 200 do: dopo tanti anni si è tornati, in massa, su tempi mostruosi. Su tutte sembrano favorite Coventry, Manaudou e Hoelzer (record del mondo nei trials), ma occhio alla ragazzina terribile Beisel, classe ’92.

8) 100 ra: pronostico scontato in favore dell’australiana Leisel Jones. Alle sue spalle la connazionale White e Jessica Hardy. Grande esclusa dei trials Usa è Tara Kirk. Per l’Italia Roberta Panara.

9) 200 ra: ancora Leisel Jones, ad impedire il bis ci proveranno Rebecca Soni e Yulia Efimova. Possibili outsider Taneda e Jukic. Grande attesa anche per Amanda Beard che vinse ad Atene.

10) 100 fa: si profila un duello tutto australiano tra Lenton e Schipper. L’Europa conta su Dekker e Valdhuis, gli Usa sulla Magnuson, l’Italia sulla diciottenne Ilaria Bianchi.

11) 200 fa: una delle gare con il maggiore equilibrio. Schipper, Nakanishi e Jedrzejczak sembrano le favorite, ma occhio anche alla Mongel, alla Isakovic e alla Kovacs. Per l’Italia in acqua la Cavallino.

12) 200 mx: lotta tra giovanissime, la ventenne australiana Stephanie Rice (mondiale ai trials) e Katje Hoff. Ma la Coventry non resterà a guardare.

13) 400 mx: si ripete la sfida, questa volta è la Hoff a partire favorita in virtù del record del mondo fatto ai trials. Nella lotta per le medaglie anche Beisel, Coventry e la nostra Alessia Filippi.

14) 4x100 sl: stando a quanto nuotato individualmente dovrebbe avere la meglio l’Australia che può contare 4 sulle prime 15 al mondo. Subito dietro gli Usa ed Olanda.

15) 4x200 sl: Stati Uniti su tutti, poi Australia, Francia e Gran Bretagna. Per l’Italia chance di finale.

16) 4x100 mx: l’Australia parte favorita in 3 cento su 4, ma la lacuna nel dorso potrebbe essere pesantemente a favore degli Stati Uniti. Gli Aussie restano ad ogni modo la squadra da battere. Per il bronzo Giappone, Francia e Gran Bretagna.

Ad Atene nello stile libero si misero in grande evidenza Inge de Brujin e Laure Manaudou. La prima centrò l’oro nei 50 sl e l’argento nei 100 (conquistando anche il bronzo nei 100 fa), la seconda si impose nei 400 e fu argento negli 800 sl dietro la giapponese Shibata, centrando anche il bronzo nei 100 do. Dal crawl l’unica medaglia azzurra al femminile- nonché unica a titolo individuale- della spedizione azzurra grazie a Federica Pellegrini beffata alla piastra dalla rumena Potec in una prima, lontanissima, corsia. Nel dorso in grande evidenza l’atleta di Zimbabwe Kirsty Coventry: oro nei 100, argento nei 200, la zimbabwese completò il proprio personale podio con un bronzo nei 200 misti. Nella rana riflettori puntati sull’avvenente Amanda Beard, oro nei 200, ma fu Leisel Jones l’unica a salire su entrambi i podio: bronzo nei 100 vinti dalla cinese Xuejuan e argento nei 200. Nella farfalla in grande evidenza Otylia Jedrzjack uscita vittoriosa dai 200 fa e battuta dalla Thomas nei 100 con un argento che andava a fare il paio con quello acquisito nei 400 sl. Dominio della Klochkova nei misti, l’ucraina fu l’unica atleta a centrare due ori individuali nell’ultima edizione dei giochi. Nelle staffette l’Australia rifilò un 2-1 agli Stati Uniti usciti vittoriosi solo dalla 4x200 sl. In tutte le staffette vennero realizzati i record del mondo.

Gare Maschili

1) 50 sl: anno che ha rivoluzionato la distanza con Eamon Sullivan che ha abbassato di 4 decimi quanto mai nuotato prima. Alle sue spalle i francesi Levaux e Bernard e lo statunitense Weber-Gale, chiamato a raccogliere l’eredità di Gary Hall Jr. Per l’Italia, senza particolari velleità, Calvi.

2) 100 sl: la gara regina. Per regolarità dimostrata nell’arco della stagione, diciamo ancora Sullivan, ma è difficile prevedere chi la spunterà tra l’australiano, Bernard, Nystrand ed il nostro Magnini. Senza dimenticare gli statunitensi Lezak (eterno incompiuto) e Weber-Gale, nonché il canadese Hayden co-campione del mondo con il nostro Pippo Magnini. Per l’Italia anche Galenda.

3) 200 sl: Primo grande duello Phelps-Lochte con il Kyd- ovviamente- favorito. Per il podio anche Hackett, Van den Hoogenband, Park e Biedermann. Un grosso punto interrogativo sul sudafricano Basson tra i migliori in stagione (1.45.85). L’Italia punta su Brembilla e Rosolino per raggiungere la finale.

4) 400 sl: Grant Hackett potrebbe finalmente prendersi lo scettro che insegue da almeno due edizioni dei giochi. Primo avversario sarà il coreano Park (campione del mondo a Melbourne). Attenzione anche agli statunitensi Jansen e Vanderkaay e, soprattutto, al russo Priloukov sempre temibile nelle gare di campionato. Rosolino e Colbertaldo sono da finale, con quest’ultimo che potrebbe anche mirare a qualcosa in più di un semplice piazzamento…

5) 1500 sl: ancora Hackett che punta allo storico tris dopo gli ori di Sydney ed Atene, ma questa volta la concorrenza sarà folta ed agguerrita: Priloukov, Stanczyk, Vanderkaay, Jansen ed il nostro Colbertaldo che qui punta decisamente al podio.

6) 100 do: il dominio Usa (6 sui primi 7 nelle liste stagionali) è interrotta solo dal tedesco Helge Meeuw che dovrà quindi vedersela con il favorito Peirsol e con Grevers. Tra gli outsider Vyatchanin, l’esperto Markus Rogan ed il reattivo Morita. L’Italia, con Di Tora e Lestingi, punta al raggiungimento di una semifinale.

7) 200 do: questa volta sulla strada di Aaron Peirsol ci sarà il più agguerrito Lochte. Ai trials il primo la spuntò per appena due centesimi. Alle loro spalle i soliti Vyatchanin e Rogan oltre al sorprendente 18enne Irie. L’Italia schiera Lestingi ed Aversa entrambi in grande crescita.

8) 100 ra: prima ed unica sfida tra Hansen e Kitajima. Ad Atene fu il giapponese a “schiaffeggiare” due volte il detentore del record del mondo che è quindi in cerca di rivalsa. Per il bronzo Dale Oen ha la classe di chi non fallisce i grandi appuntamenti, con lui Duboscq e Rickard. Per l’Italia Alessandro “Ciccio” Terrin scalderà i motori in vista della prova in staffetta mista.

9) 200 ra: con l’assenza imprevista ed imprevedibile di Hansen, Kitajima non dovrebbe aver ostacoli nella corsa all’ora. Noi tifiamo per lo Statunitense Eric Shanteau che sarà ai giochi nonostante un tumore ai testicoli scoperto pochi giorni prima dei trials. Per l’Italia ci saranno il bronzo iridato Loris Facci (in un’annata decisamente negativa sin qui) e l’argento europeo di Budapest Paolo Bossini, con velleità di finale.

10) 100 fa: ancora un pronostico a favore di Michael Phelps che dovrà vedersela con l’Orsetto del Maine Ian Crocker. Alle loro spalle il sorprendente Bousquet, Cavic e Lauterstein. Per l’Italia Nalesso punta a battere il record nazionale.

11) 200 fa: il pronostico è tutto a favore di Phelps che dovrebbe vincere in scioltezza. Alle sue spalle grossa incertezza con Stovall, Drimonakos, Korzeniovsky e Skvortsov. L’Italia punta su Niccolò Beni, fresco primatista della distanza, per un posto in semifinale.

12) 200 mx: ancora una sfida tra Phelps e Lochte per l’oro. Per il bronzo il nome d’obbligo è quello di Cseh, ma occhio a Thiago Pereira. L’Italia schiera Boggiatto e Turrini con l’obiettivo di portarne almeno uno in finale.

13) 400 mx: soliti nomi, ma qui Cseh sembra più vicino ai due mostri Statunitensi, o almeno sembra più vicino a Lochte. Pereira possibile outsider. Boggiatto e Marin puntano alla finale.

14) 4x100 sl: gli Stati Uniti mirano al primo di tre possibili ori in staffetta, ma occhio alla Francia che può contare su un quartetto mai così forte. Per il bronzo l’Australia sembra un gradino avanti ad Italia e Russia.

15) 4x200 sl: qui la forze statunitense sembra davvero netta con ben quattro nei primi dieci delle liste stagionali. Ad inseguire Australia, Gran Bretagna ed Italia.

16) 4x100 mx: per chiudere il tris Usa. Alle spalle degli Stati Uniti l’Australia, poi la Francia (carente nel dorso) e la Russia. L’Italia punta al massimo ad una finale.

Ad Atene il dominatore incontrastato fu Michael Phelps che portò a casa 5 ori dominando entrambe le gare nella farfalla e nei misti e sommando l’oro nella 4x200 sl. Doppiette di lusso nella rana per Kitajima e per Peirsol nel dorso. Nello stile due ori a Thorpe nei 200 e nei 400, oro a Gary Hall jr nei 50 che riuscì dunque a bissare l’oro ex-equo di Sydney, nei 100 trionfò Van den Hoogenband, mentre i 1500 finirono ancora una volta nelle mani di Grant Hackett. Nelle staffette sorpresa sudafricana nella 4x100 sl, mentre 4x200 sl e 4x100 mx finirono, da pronostico, agli Stati Uniti. Unico alloro azzurro di una spedizione decisamente deludente, fu il bronzo nella 4x200 sl conquistato da Brembilla, Rosolino, Cercato e Magnini. Per gli azzurri anche due quarti e due quinti posti, oltre alla finale centrata da Brembilla nei 200 sl.

PROGRAMMA GARE

Canone inverso nello svolgimento delle gare con batterie alla sera e finali al mattino, anomalia forzata dalle esigenze della NBC che ha voluto le finali del nuoto- tra le più seguite negli Usa- in quella che, fuso alla mano, è la prima serata nordamericana. Gare dal 9 al 17 agosto per un totale di 9 giorni di gara, uno in più del consueto, ma il primo giorno non assegnerà medaglie.

di Marco Cinelli

1 commento:

Zatopek ha detto...

A seguito dell'esclusione per doping di Jessica Hardy, la stessa non può più considerarsi in lizza per una medaglia nei 100 rana...