mercoledì 23 luglio 2008

Uno sport al giorno: Sollevamento pesi

SOLLEVAMENTO PESI

Pratica sportiva che già rientrava tra le discipline delle Olimpiadi antiche, il sollevamento pesi è stato incluso nel programma delle Olimpiadi moderne sin dalla prima edizione del 1896. Le competizioni femminili sono state introdotte a fianco di quelle maschili solo nel 2000, a Sidney.

Vi sono 8 categorie di peso per gli uomini e 7 per le donne. Ogni atleta deve eseguire due sollevamenti diversi, lo strappo e lo slancio: nello strappo l’atleta deve sollevare il bilanciere sopra la propria testa in un unico movimento; nello slancio, egli deve dapprima portarsi il bilanciere all’altezza delle spalle (movimento detto “girata), quindi sollevarlo oltre la testa. In entrambi i casi il sollevamento è ritenuto corretto dai giudici se l’atleta regge saldamente il bilanciere sopra la propria testa, con braccia e gambe dritte e ferme.

Nelle competizioni internazionali 3 giudici valutano il corretto completamento dell’alzata. Quando almeno 2 giudici su 3 accendono la luce bianca, il pesista può lasciare il bilanciere. Se si accendono almeno 2 luci rosse, l’alzata è da rifare.

Ogni atleta ha a disposizione 3 tentativi per eseguire ogni alzata. È previsto un minimo di incremento di peso tra due tentativi (2 kg tra il primo e il secondo, 1 kg tra il secondo e il terzo). L’alzata deve essere completata in 1 minuto di tempo; in 2 minuti se un atleta procede immediatamente al tentativo successivo.

IL PASS PER PECHINO

Per qualificarsi alle Olimpiadi, gli atleti, o meglio le nazioni, hanno avuto a disposizione diverse possibilità. Innanzitutto i campionati del mondo 2006 e 2007: la somma dei punteggi ottenuti dai propri rappresentanti nel corso delle due edizioni e la conseguente posizione di classifica per nazioni, ha assegnato fino a 120 posti per gli uomini e 57 per le donne. Quindi le competizioni continentali (30 e 18 posti), inviti individuali secondo il ranking mondiale (a quegli atleti i cui paesi non avevano ancora conquistato il pass, rispettivamente 8 e 7 posti), inviti della “Tripartite commission” (6 e 4) e posti assegnati al paese ospitante (6 e 4).

In tutto 170 uomini e 90 donne. Il limite massimo di atleti è fissato a 2 per categoria di peso e a 6 uomini e 4 donne in totale.

GLI ITALIANI IN GARA

L’Italia porta in Oriente tre ragazzi e una ragazza: Moreno Boer (+105 kg), Giorgio De Luca (-69 kg) e Vito Dellino (-56 kg); Genny Pagliaro (-48 kg).

La Pagliaro, classe ’88, è probabilmente la maggiore speranza, se non di medaglia, per lo meno di piazzamento tra le 10. E’ stata ottava agli ultimi campionati del mondo disputatisi a Chiang Mai, in Thailandia, nonché bronzo agli europei di Strasburgo, sempre nel 2007. Certo cinesi, tailandesi e giapponesi sono ancora troppo lontane, ma la rapida ascesa degli ultimi anni della siciliana fa ben sperare.

Per i tre uomini la concorrenza è ancor più tosta. Boer, unico azzurro ad aver già assaggiato il sapore olimpico (in gara a Sidney) e capitano della nazionale, è reduce da problemi posturali che ne hanno complicato la qualificazione. Dellino ha regalato all’Italia un argento europeo dopo 23 anni in quel di Lignano Sabbiadoro, e sta acquistando fiducia (miglioramento di 15 kg al mondiale tailandese). Il 12° posto di De Luca è risultato il piazzamento migliore di un italiano agli ultimi mondiali e seguiva il 5° ottenuto l’anno prima a Santo Domingo.

Ci si attendono buone prestazioni, ma nessuna illusione.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE gara per gara

Cina in prima battuta e Russia sono le nazioni leader del sollevamento pesi. La prima soprattutto nelle categorie inferiori, la seconda insieme a Bielorussia, Ucraina e Georgia tra quelle più “pesanti”. La Bulgaria ha ritirato l’intera squadra dopo che ben 11 atleti sono stati trovati positivi in un controllo antidoping di inizio giugno, la Grecia per lo stesso motivo ha visto dimezzarsi la propria comitiva.

È molto probabile, in ogni caso, un dominio degli atleti di casa.

Gare maschili

1) –56 kg: il ritiro del turco tricampione olimpico Halil Mutlu apre le porte a molti atleti. In primis al cinese Long Qingquan e al nordcoreano Cha Kum Chol. L’altro turco Sedat Artuc tenterà di difendere la medaglia del mitico connazionale. Dellino chiamato all’impresa.

Ad Atene Mutlu, il cinese Wu e Artuc.

2) –62 kg: oro già ascritto al cinese Zhang Xiangxiang. Colombia e Corea del Sud hanno buone tradizioni. Oscar Figueroa e Ji Hun Min per le altre medaglie.

Ad Atene Shi Zhiyong sul compagno di squadra Le Maosheng e il venezuelano Jose Rubio Israel.

3) –69 kg: esclusione eccellente, quella del cinese Zhang Guozheng, campione olimpico e del mondo in carica. A farne le veci i connazionali Shi Zhiyong e Liao Hui. L’Europa risponde con il francese di origini camerunensi Vencelas Dabaya.

Ad Atene Zhang si impose sul sudcoreano Lee Bae Young e il bulgaro Nikholay Peshalov.

4) –77 kg: ad Atene, 19enne, sorprese tutti con vittoria e record olimpico. Taner Sagir intende ribadire la superiorità. Manco a dirlo l’avversario più agguerrito è il cinese Li Hongli. Gli armeni Gevorg Davtiyan e Ara Khachatryan sono i terzi incomodi.

Ad Atene Sagir fece meglio di Filimonov dal Kazakistan e di Perepetchenov dalla Russia.

5) –85 kg: stesso duello negli ultimi due campionati del mondo. Il bielorusso Andrei Rybakou è il dominatore della categoria e vuole riscattare l’argento di Atene. Tigran V. Martirosyan, fresco campione europeo, è pure in lizza per il gradino più alto.

Ad Atene il georgiano George Asanidze fu oro su Rybakou e il greco Dimas.

6) –94 kg: il russo Roman Konstantinov e il polacco Szymon Kolecki si daranno battaglia per l’oro, il primo irraggiungibile sullo strappo e il secondo poderoso nello slancio. Il moldavo Evgheni Bratan e il cubano Yohandrys Hernandez cercheranno di infilarsi nella contesa.

Ad Atene il bulgaro Milen Dobrev sopravanzò i russi Akkaev e Tjukin.

7) –105 kg: il campione olimpico in carica Dmitry Berestov si è ricoperto d’oro in occasione degli ultimi Europei di Lignano Sabbiadoro, ma la precedente squalifica per doping gli ha proibito l'accesso a Pechino. Un mancato ritorno che tranquillizza al bielorusso Andrei Aramnau e al polacco Marcin Dolega.

Ad Atene Berestov si piazzò davanti all’ucraino Igor Razonorov e all’altro russo Gleb Pisarevskiy.

8) +105 kg: la leggenda vivente Hossein Reza Zadeh, iraniano bicampione olimpico in carica, si è da poco ritirato; dunque il lettone Viktors Scerbatihs e il russo Evgheny Chigishev guidano il plotone di chi vuole azzannare la medaglia. L'Iran ora conta su Rashid Sharifi.

Ad Atene l’iraniano di cui sopra distanziò nettamente Scerbathis e il bulgaro Cholakov.


Gare femminili

1) –48 kg: la turca Nurcan Taylan è crollata allo slancio degli ultimi campionati del mondo, ma è la donna da battere. La cinese Xiexia Chen e le tailandesi (bronzo ad Atene, argento e bronzo in casa ai mondiali) si presentano in prima fila. La freschezza della Pagliaro può valere molto.

Ad Atene dietro la Taylan ecco la cinese Li Zhou e la tailandese Whiratthaworn

2) –53 kg: la campionessa del mondo in carica Li Ping non è stata convocata. Così la bielorussa Nastassia Novikava, l’indonesiana Lisa Raema Rumbewas e la tailandese Suda Chaleepay promettono battaglia.

Ad Atene la Rumbewas tra la tailandese Polsak, oro, e la colombiana Mosquera, bronzo.

3) –58 kg: Chen Yanqing arriva ai Giochi forte del titolo di Atene. Ancora la Thailandia, con il bronzo in Grecia Wandee Kameaim, e poi Russia, con Marina Shainova. Dall’Europa pure la polacca Aleksandra Klejnowska.

Ad Atene oro Cina con Chen Yanqing. Poi la nordcoreana Ri Song Hui e la Kameaim.

4) –63 kg: difficile per i tecnici cinesi sacrificare la categoria, forte della detentrice del titolo mondiale, nonché vincitrice dei campionati asiatici Liu Haixia. La russa Svetlana Tsarukaeva possiede l’esperienza per resistere all’impatto ambientale. Kazakistan e Stati Uniti qui competitive.

Ad Atene l’ucraina Natalia Skakun vinse l’oro davanti alla coppia bielorussa Batsiushka-Stukalava.

5) –69 kg: la cinese Liu Chunhong non pare temere rivali, se si pensa ai 282 kg sollevati durante i campionati asiatici. È oro olimpico, ma argento mondiale, superata dalla russa Oxana Slivenko, l’altra fuoriclasse. Testa a testa in cui può inserirsi la bielorussa Hanna Batsiushka.

Ad Atene dietro la fenomenale Liu l’ungherese Krutzler e la russa Kafaeva.

6) –75 kg: chi può impedire alla cinese Cao Lei, bicampionessa del mondo, di aggiudicarsi l’oro? Probabilmente solo la russa Nadezhda Evstyukhina, bronzo mondiale. Armenia, con Hripsime Khurshudyan, e perché no Spagna, con Lidia Valentin.

Ad Atene oro alla tailandese Thongsuk, davanti a Zobolotnaia e l’altra russa Popova.

7) +75 kg: difficilmente si scappa da 2 nomi per il metallo pregiato, ossia Jang Mi Ran (Corea del Sud) e Olha Korobka (Ucraina). Podio degli ultimi due mondiali, l’ucraina è anche campione europea in carica.

Ad Atene Tang Gonghong si aggiudicò l’oro con 305 kg. Dietro la Jang Mi Ran e la polacca Wrobel.

PROGRAMMA GARE

15 gare distribuite su 11 giorni, con 24 di pausa. Subito in gara la Pagliaro nei –48 kg, la finale il 9 agosto dalle 4 di mattina. Nei giorni seguenti, stesso schema, con finale femminile dalle 9.30 e alzate decisive maschili dalle 13: il 10 agosto –53 kg donne e –56 kg uomini; l’11 –58 kg donne e –62 kg uomini; l’indomani, 12 agosto, in gara le donne –63 kg e gli uomini –69 kg. Il 13 si procede in ordine di peso, agli stessi orari, con la gara donne –69 kg e quella degli uomini –77 kg. Il 14 non si gareggia, mentre a Ferragosto ecco le donne –75 kg e gli uomini –85 kg. Dal 16 una gara al giorno, con fase conclusiva dalle 13 ora italiana: dopo le donne +75 kg, ecco che il 17, il 18 e il 19 agosto le ultime 3 gare maschili (rispettivamente –94 kg, -105 kg e +105 kg).

di Daniele Todisco

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