lunedì 4 agosto 2008

Uno sport al giorno: Scherma

SCHERMA

Sport dalla nobile tradizione, la scherma è ai giochi fin da Atene 1896 dove vennero assegnate medaglie solo nel fioretto e nella sciabolo, ma fin dal 1900 venne introdotta anche la spada. Le tre armi differiscono per impugnatura, lunghezza e, soprattutto, per il bersaglio valido.

Il fioretto, che può essere lungo fino a 110 cm, è l’arma con il bersaglio più ridotto: il solo “bersaglio grosso” costituito dall’addome, o meglio dagli organi vitali vista la sua diretta discendenza dai duelli all’ultimo sangue. E’ l’arma in cui meglio si mescolano agilità, eleganza e doti tattiche. Il bersaglio va toccato con la punta del fioretto, si ha la “ricostruzione” dell’assalto e, in caso di contemporaneità dell’azione, si annulla l’assalto.

La sciabola, lunga fino a 105 cm, prevede la parte superiore del corpo (dalla vita in su compresa la testa) dell’avversario come bersaglio: gli assalti durano poche frazioni di secondo, agilità e aggressività sono doti certamente privilegiate. Non vi è ricostruzione dell’assalto e, in caso di contemporaneità, viene assegnata una stoccata- un punto- ad ogni schermidore.

Infine la spada, forse l’arma più diffusa, lunga fino a 110 cm e con l’intero corpo dell’avversario per bersaglio valido. Deriva dai duelli a primo sangue e quindi privilegia l’aspetto tattico: gli assalti sono in genere molto lunghi e quasi mai si arriva alle 15 stoccate che assegnano la vittoria. Si può colpire solo con la punta dell’arma e, in caso di contemporaneità d’azione (cioè fino a 2 centesimi di secondo tra una stoccata e l’altra) si assegna un punto per schermidore.

Ogni incontro ha la durata di 9’ ripartiti in 3 tempi da 3’ ma, qualora uno schermidore arrivi a 15 stoccate, l’incontro viene interrotto. Solitamente tale circostanza si verifica con maggiore frequenza nella sciabola e nel fioretto, più raramente nella spada, soprattutto quando il livello della competizione è molto elevato. In caso di parità al termine dei 9’ si ricorre ad un extra time di 1’ in cui si assegna la vittoria al primo che riesca a vincere un assalto. Nelle gare a squadre si hanno invece 9 tempi da 3’ in cui i 3 schermidori di una squadra incrociano i 3 della squadra avversaria. In questo caso c’è l’interruzione del round non appena una delle due squadre raggiunga un punteggio pari al numero ordinale del round moltiplicato per cinque (ad esempio il quinto round si interrompe quando una delle due squadre raggiunge le 25 stoccate).

Novità importante rispetto ai giochi di Atene è l’eliminazione delle gare a squadre del fioretto maschile e della spada femminile che faranno spazio al rientrante fioretto femminile ed alla sciabola femminile, pareggiando dunque il numero di medaglie assegnate nei due sessi.

IL PASS PER PECHINO

Per le armi che prevedessero anche la competizione a squadre ai giochi le prime quattro del ranking mondiale al 31 marzo 2008, più la migliore per ogni continente tra le escluse fino ad arrivare ad 8 team. La nona squadra, qualora non ancora qualificata, è la Cina. Tali nazioni hanno anche acquisito il diritto a portare tre rappresentanti nella competizione individuale. A completare il panorama della competizione individuale i migliori tre esclusi del ranking mondiale più altri sette su scala continentale- due per l’Europa. Un ultima speranza, per gli atleti europei, era infine legata al torneo di qualificazione olimpica disputatosi in aprile.

Per le due competizioni prive di prova a squadre (fioretto uomini e spada donne) ai giochi i primi 8 del ranking con un massimo di due per nazione, poi ulteriori 8 con il vincolo di uno per nazione non ancora qualificata. Gli altri posti venivano poi assegnati alle nazioni non ancora qualificate in tornei continentali.

GLI ITALIANI IN GARA

Folta ma non al completo la compagine azzurra che ha qualificato ben tre squadre su quattro: spada e sciabola maschile, fioretto femminile. Siamo completo anche nel fioretto maschile, due le atlete nella sciabola femminile, mentre nessuna azzurra è riuscita a qualificarsi nella spada femminile.

Come sempre altissime sono le attese sui nostri portacolori, scossi forse dall’affaire Baldini. Al suo posto, dopo il controverso caso di positività ad un diuretico, il fresco campione europeo Cassarà, che fu bronzo ad Atene. Per una medaglia sarà a Pechino anche Salvatore Sanzo. Le attese maggiori sono riposte però nel fioretto femminile, sia individuale che a squadre, ma la squadra azzurra può puntare al podio in tutte le gare in cui sarà impiegata.

LA LOTTA PER LE MEDAGLIE

Sarà l’eterna sfida tra le nazioni del vecchio continente ad animare la lotta per le medaglie: Francia, Italia ed Ungheria su tutte. Grande curiosità per la formazione cinese che già ad Atene ha centrato risultati importanti. Tra le donne attenzione anche agli Stati Uniti.

Gare Femminili

1) Fioretto individuale: è l’arma in cui, più di ogni altra, confidiamo per centrare risultati importanti. La speranza è che, anche a Pechino, l’intero podio si tinga d’azzurro come negli ultimi due mondiali. La Vezzali è la grande favorita, ma la Granbassi è pronta a detronizzarla, come fatto ai mondiali casalinghi di Torino. Un gradino sotto l’eterna Trillini. Le nostre, che occupano i primi tre posti del ranking individuale, dovranno guardarsi dall’ungherese Mohamed, dalla polacca Gruchala- storica rivale della Vezzali- e dalla coreana Nam.

2) Fioretto a squadre: l’Italia non può permettersi il lusso di fallire perché forte delle tre migliori schermitrici a livello individuale e perché deve perpetuare la tradizione che la vuole vittoriosa in questa gara, ininterrottamente, sin da Barcellona ’92, salvo l’esclusione dei giochi di questa gara nel 2004. Nelle ultime apparizioni iridate le azzurre non hanno brillato, forse anche perché la testa delle nostre era già rivolta alla competizione individuale dove la lotta intestina è acerrima, ma siamo sicuri che a Pechino sarà tutta un’altra musica. Molto temibili le Ungheresi, le Russe e le Polacche.

3) Sciabola individuale: ai mondiali di Torino le ragazze a stelle strisce riempirono il podio, ed anche ad Atene furono due le statunitensi a salire sul podio. Tutto lascia quindi pensare che anche in Cina possano essere la americane la atlete da battere: Jacobson, Zagunis e Ward nell’ordine. Molto probabile vedere sul podio l’atlleta di casa Tan. Nella lotta per le medaglie anche la campionessa iridata Netchaeva, ma a Pietroburgo giocava in casa. Per l’Italia Bianco e Marzocca non dovrebbero avere grosse velleità di medaglia, con quest’ultima forse più forte della prima in virtù del bronzo ai mondiali russi.

4) Sciabola a squadre: qui la forza degli Stati Uniti dovrebbe essere ancor più convincente. Alle loro spalle le francesi, non formidabili a livello individuale, ma molto temibili nella prova a squadre dove si sono imposte agli ultimi due mondiali. Russia, Ucraina e Cina subito dietro.

5) Spada individuale: è l’unica arma in cui non potremo vedere azzurre in gara, ma del resto la tradizione degli ultimi anni non ci ha visto ai vertici molto spesso. In “campo neutro” avremmo visto nella tedesca Heidemann la grande favorita, ma visto il fattore campo la Li potrebbe riuscire a centrare il titolo. Attenzione anche alle francesi Flessel e Fisima, rispettivamente argento e bronzo ad Atene, ed alla romena Branza.

Gare Maschili

1) Fioretto individuale: il tedesco Joppich è il favorito assoluto in virtù del doppio titolo iridato conquistato nelle ultime due stagioni beffando, in entrambi i casi, il nostro Baldini che non sarà a Pechino per le ormai ben note vicende. A contendergli il titolo potrebbe essere il ripescato Cassarà che, dopo un paio di stagioni al di sotto delle proprie possibilità, è tornato al vertice nell’anno olimpico ritrovandosi per le mani una qualificazione quasi piovuta dal cielo. Per il podio anche l’argento di Atene Sanzo, l’altro tedesco Kleibrink ed il francese Le Pechoux.

2) Sciabola individuale: Pozdniakov è sulla carta favorito. Ma attenzione al nostro Aldo Montano che, dopo gli anni “rilassati” del post-Atene, è tornato più forte che mai e, conoscendo la grande freddezza del nostro sciabolatore, possiamo affermare che il russo non avrà vita agevole. Pericoli anche dall’unghere Nemcsik, che fu beffato da Montano nell’ultima finale olimpica, dal tedesco Limbach e dall’altro azzurro Tarantino chiamato all’affermazione che ancora gli manca.

3) Sciabola a squadre: possibile assistere alla rivincita della gara di Atene tra la Francia, allora vittoriosa, e l’Italia. A fare da incomodo anche Ungheria e Russia nell’ordine.

4) Spada individuale: a regnare è l’incertezza figlia dell’assenza dalla scena internazionale del cinese campione del mondo Lei Wang nell’ultima stagione. Siamo certi che a Pechino tornerà per vincere. Tra i favoriti il 37enne ungherese Kulcsar, i francesi Boisse e Jannet, i nostri Confalonieri e Tagliariol nonché il leader del ranking internazionale, il venezuelano Fernandez.

5) Spada a squadre: possibile l’ennesimo duello tra “azzurri” e “bleus” con questi ultimi forse favoriti. Poi Ungheria e Polonia. Grande esclusa la Spagna, sul podio negli ultimi due mondiali ma troppo indietro nel ranking per qualificarsi.

PROGRAMMA GARE

Dal 9 al 17 una gara per giorno con la sola eccezione di mercoledì 13 quando andranno in scena sia il fioretto maschile che la sciabola femminile. Tale giorno costituisce anche la dead line tra competizioni individuali e competizioni a squadre, al via dal 14. Per le competizioni individuali qualificazioni alle 4:00 del mattino, semifinali e finali dalle 13:00 alle 14:40. Per le competizioni a squadre qualificazioni alle 3:30 e fase finale dalle 11:30 alle 14:50.

di Marco Cinelli

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